C’è grande attesa per il previsto dibattito politico sugli accordi con la Repubblica italiana ma anche sugli aspetti economici e finanziari collegati alla relazione della Banca centrale sull’andamento finanziario del 2008 e dei primi mesi del 2009. Economia, finanza e politica estera caratterizzeranno dunque il confronto politico che si annuncia piuttosto acceso. Restano fortemente critiche, le opposizioni, sulle scelte dell’esecutivo di non consegnare i testi integrali degli accordi di prossima firma; non è bastata la disponibilità annunciata ieri dal Segretario agli Esteri di portare in aula schede di sintesi sui contenuti delle intese. Una concessione parziale alle richieste delle minoranze che continuano a contestare il metodo. Nessuno scontro nel primo comma in agenda, quello riservato alle comunicazioni, fatte salve alcune insoddisfazioni manifestate alle risposte sulle interpellanze, ci si prepara quindi ai commi previsti dall’ordine del giorno dell’assemblea parlamentare, certi che le divergenze politiche segneranno il dibattito ai punti specifici. Terminate le formalità che riguardano l’inquadramento di alcuni dipendenti pubblici, le dimissioni e relative sostituzioni, si passerà all’esame delle numerose Istanze d’Arengo sulle quali il Consiglio deve pronunciarsi prima della fine del semestre reggenziale: sono 12, in totale. Subito dopo le annunciate leggi in prima e seconda lettura e la ratifica di accordi bilaterali con Nicaragua e Uruguay, per arrivare ai due punti più attesi nei quali si discuterà di banche, di sistema finanziario e, appunto, degli accordi con l’Italia.
Sergio Barducci
Sergio Barducci
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