Si è aperta questa mattina la prima delle 4 giornate di lavori del Consiglio Grande e Generale. Una sessione particolarmente importante, che prevede, tra i vari commi, anche la relazione di Banca Centrale sull’andamento del sistema finanziario e il riferimento del Governo sugli accordi con la Repubblica italiana. Economia, finanza e politica estera caratterizzeranno il confronto politico che si annuncia piuttosto acceso. Restano polemiche le opposizioni sulle scelte dell’esecutivo di non consegnare i testi integrali degli accordi, nonostante la disponibilità annunciata ieri dal Segretario agli Esteri di portare in aula schede di sintesi sui contenuti delle intese. Passa liscio il primo comma, quello delle comunicazioni, che non registra, al momento, alcuna presa di posizione, si temeva un atteggiamento di ostruzione che in realtà non c’è stato. Si passa quindi ai commi previsti dall’ordine del giorno dell’assemblea parlamentare, certi che lo scontro politico avverrà in occasione dei punti in agenda. Terminate alcune formalità che riguardano l’inquadramento di alcuni dipendenti pubblici, dimissioni e relative sostituzioni, si passerà all’esame delle numerose Istanze d’Arengo sulle quali il Consiglio deve pronunciarsi prima della fine del semestre reggenziale: sono 12, in totale. Subito dopo le previste leggi in prima e seconda lettura e la ratifica di accordi bilaterali con Nicaragua e Uruguay, per arrivare ai due punti più attesi nei quali si discuterà di banche, di sistema finanziario e, appunto, degli accordi con l’Italia.
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