E’ con questi due imperativi che domani pomeriggio il Patto per San Marino tornerà a riunirsi per mettere l’ultima parola sul cosiddetto “caso Gatti”, dopo la reiterata richiesta di rinnovamento da parte degli Europopolari e Alleanza Popolare. Nei giorni scorsi gli incontri ufficiali e i contatti informali fra i membri dei partiti alleati si sono susseguiti, alla ricerca di una soluzione politica all’empasse che si è creata tra le forze di governo. Sulle dimissioni di Gatti e la necessità che si formalizzino nel più breve tempo possibile, ne sono fortemente convinti EpS e Ap che appaiono irremovibili su quello che ritengono il punto nodale per la tenuta della coalizione; diversamente, lasciano intendere neppure troppo velatamente, si vada alla crisi e questo significherebbe tornare al voto salvo soluzioni creative dell’ultimo minuto. Lo stato delle relazioni economiche con l’Italia, l’incombenza del decreto incentivi che a meno di ripensamenti sarà firmato la prossima settimana e l’esito dell’ultima commissione mista Italia-San Marino, non lasciano dubbi: serve una scelta decisa. La invocano soprattutto le parti sane dell’economia sammarinese che si sentono fortemente minacciate da una situazione che ritengono insostenibile. Intanto la politica s’interroga sulle strade da percorrere per uscire dallo stallo, sia nella coalizione di maggioranza e sia nelle forze di opposizione, tutte concordi, almeno ufficialmente, nella volontà di evitare, almeno al momento, il ritorno alle urne.
Sergio Barducci
Sergio Barducci
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