Una premessa, su tutte: turismo e commercio sono settori strategici. Con un valore aggiunto: possono essere sviluppati a prescindere dai rapporti con l’Italia. Insomma, camminano con le proprie gambe e hanno le potenzialità per correre. In questo momento, però, trovano sulla propria strada troppi ostacoli, a partire dai numeri. Da un lato ci sono quelli ufficiali che parlano di un incremento, dall’altro la percezione opposta delle categorie economiche. Il sistema della raccolta dati è giudicato inadeguato. Mancano statistiche, riferimenti puntuali, in definitiva si rileva la stessa lacuna individuata dal Fondo Monetario: San Marino non è in grado di produrre cifre affidabili. L’attenzione si è poi spostata sull’altra bestia nera del turismo: iniziative in grado di favorire un soggiorno prolungato. Torna d’attualità anche la mancata realizzazione di infrastrutture strategiche: dalla viabilità al potenziamento dell’avio superficie, e più in generale in grado di elevare la qualità dell’offerta. Da qui la richiesta alla politica di avere il coraggio delle scelte, guardando meno alle logiche del consenso. Un applauso è stato rivolto alle grandi mostre. Ma si può fare ancora di più. Si è parlato anche della proposta del Psrs di introdurre l’Iva. Molti ne temono l’effetto, vale a dire caro prezzi e calo dei consumi. Ma il partito rassicura: mantenendo aliquote vantaggiose e in abbinamento alla San Marino card, il commercio made in San Marino verrà incentivato.
Monica Fabbri
Monica Fabbri
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