Il voto del 9 giugno si avvicina e due candidati lasciano anticipatamente: Filippo Casadei della lista Libera/Ps e Massimo Montanari di Demos. Casadei parla di una "scelta politica", dettata da una "candidatura prematura" e decide così di rimandare l'esperienza. Montanari fa invece un passo indietro dopo la nomina a presidente dell'Ordine dei medici. Una scelta personale: non c'è incompatibilità tra la carica di presidente e l'elezione.
Per le rispettive forze politiche non ci saranno conseguenze. Se gli elettori esprimeranno la preferenza per chi si è ritirato, il voto andrà comunque alla lista di appartenenza. In caso di tre preferenze, il voto espresso per gli altri due candidati in corsa rimane valido. Sul piano della propaganda, invece, saranno probabilmente partiti e movimenti a comunicare i nomi di chi si è ritirato. Non c'è una previsione normativa, spiegano dalla Commissione Elettorale, che preveda la cancellazione dei candidati dai manifesti pubblici. Stessa cosa per i libri che arrivano nelle case: ormai sono stati già stampati.