E' finita a Malpensa due ore dopo l'alba la latitanza di Admir Sulic. La banda degli zingari accusata di taroccare partite perde un altro pezzo. Una figura ritenuta centrale dall'inchiesta cremonese che nel dicembre dell'anno scorso aveva emesso ordinanza di custodia cautelare. Sulic, che gestiva conti e siti internet a Singapore, aveva annunciato la volontà di collaborare e si è costituito allo scalo milanese consegnandosi agli agenti dello Sco che lo hanno portato a Cremona dove nei prossimi giorni sarà sentito dal Gip Salvini. Sloveno, Sulic era monitorato da parecchi mesi dall'interpol e negli ultimi mesi si era rifugiato a Singapore dove in assenza di un trattato di estradizione per i reati di cui è accusato, viveva da uomo libero. Ora dovrà rispondere di associazione a delinquere e frode sportiva. Dalle sue dichiarazione i magistrati si attendono luce su un paio di filoni altrimenti arrivati ad un punto morto. L'arresto era stato in qualche modo anticipato dal capo della polizia che aveva parlato 15 giorni fa di nuovi sviluppi, nuovi arresti. E soprattutto di un mondo fatto di pallone e soldi sporchi che continua sfacciatamente a non cambiare le regole.
Roberto Chiesa
Roberto Chiesa
Riproduzione riservata ©