Al 90’ è 0-0 e, solitamente, è festa grande a San Marino per la conquista di un risultato utile. Questa volta, invece, c’è solo rammarico per quello che poteva essere e non è stato. Il Tre Fiori, non sazio dopo l’impresa con il Fola nel primo turno, si dimostra alla pari e a larghi tratti superiore del B36 Torshavn ma, alla fine, il gol all’andata di Johansen si rivela decisivo in ottica qualificazione. I faroensi volano al terzo turno di Conference League, dove troveranno i cugini danesi del Viborg. Ma il match dello Stadium è solo a tinte gialloblù: passano 12 minuti quando Gjurchinoski si accentra e mira all’incrocio dei pali, Lamhauge indietreggia e la toglie da lì. Ancora il 10 protagonista: la punizione gira troppo ed esce di poco, con Lamhauge comunque sulla traiettoria. L’unica sbavatura del pacchetto difensivo del Tre Fiori avviene quando il B36 riparte in contropiede, Johansen va da Jacobsen che viene atterrato da Pezzi. Il direttore di gara grazia Fiorentino e lascia proseguire. L’unica parata della partita di Semprini è su questo mancino debole e centrale di Solheim. Sull’altro versante è clamorosa la chance del Tre Fiori: Pezzi va in anticipo, De Falco non ci pensa due volte e spedisce in avanti, Goh lotta con Nattestad e approfitta del suo errore per presentarsi di fronte a Lamhauge. Qua il portiere del B36 si supera, respingendo due volte i tentativi dell’attaccante di Andy Selva.
Urlo letteralmente strozzato in gola, si va al riposo sullo 0-0 e si riparte con il missile da fermo di Gjurchinoski, a centimetri dal sette. Tre Fiori che colpisce anche un traversa con il tiro-cross di Lo Russo che, a momenti, beffa Lamhauge. Sfortuna e imprecisione condannano i campioni della Coppa Titano: “genialata” di De Falco a lanciare Mantovani che non trova Goh sul primo palo. Il B36 - forte del minimo vantaggio - fa melina, perde tempo e soffre le iniziative avversarie. Solo Bjarki Nielsen combina qualcosa, come quando prende velocità e serve Agnarsson che però se l’allunga troppo e non riesce a concludere. Il forcing finale nei 5 di recupero non porta al gol per i supplementari, a ciò che il Tre Fiori avrebbe certamente meritato dopo una partita preparata alla perfezione da Andy Selva. Il cammino europeo termina con uno 0-0 che sa di beffa ma che regala applausi scroscianti a dei giocatori che, nonostante tutto, sono entrati nella storia del calcio sammarinese.