Dall'abisso alle stelle, dalla fine del sogno rincorsa al primato al rilancio in ottica secondo posto. Il Victor reagisce al ko col Cotignola fanalino di coda domando 2-0 la Fya Riccione capolista, abbattuta con un gol al principio di ogni tempo. Successo meritato e vitale per un San Marino che senza i tre punti rischiava di chiudere in anticipo la sua stagione. Così facendo si tiene in corsa per il piazzamento playoff: in attesa delle altre partite è -3 dal Russi e -2 dalla Savignanese, entrambe da affrontare nei quattro turni rimasti.
Tanto possesso e quasi nulla di concreto per una Fya di norma macchina da gol – 43 in 21 turni, 2 e qualcosa a partita – ma che stavolta campa di mezze occasioni: Carnesecchi da fuori, Pazzini respinge così così e Zuppardo va a rimbalzo, De Queiroz chiude in tempo e comunque era in fuorigioco. Questo al 4°, all'8° invece Barone riceve da Pastorelli e va di prima intenzione sul palo lontano, dove Michelucci sorprende Merciari e s'inserisce di testa per il vantaggio.
La Fya non cambia atteggiamento, guida il gioco ma entro l'intervallo crea solo un'occasione, coi due capocannonieri del torneo: Sartori, nell'unico spunto di una partita grigia, imbecca per Zuppardo, smarcato dal liscio di De Queiroz e murato a un soffio dal tiro dall'interventone di Pedrazzini. Beffa doppia per il centravanti, che si fa male e deve uscire.
Nel finale di frazione esce anche il Victor: Pastorelli dalla bandierina per la testa di De Queiroz, palla appena alta. Sempre Pastorelli va in pressione aggressiva e recupera su Carnesecchi e Manfroni, Santoni intercetta, avanza e libera al tiro Ambrosini, respinto da Mordenti. Segue il cambio campo e, dopo appena 51”, c'è l'allungo: Santoni affonda in fascia, Merciari gli lascia spazio e lui mette dentro per Pastorelli, tutto solo e letale nel tocco di destro in angolo basso.
È fatta, qui il Victor si barrica a protezione e lascia condurre una Fya volenterosa, ma spenta. De Queiroz e Pedrazzini sono perfetti nello sbarrare l'ex di turno Bardeggia, innescato da Scarponi prima e Mingucci poi. Quindi la punizione precisa ma debole di Tamagnini, Pazzini calamita. Pazzini salvifico nell'uscita bassa quando Carnesecchi filtra per Scarponi, a mandarla sul fondo è il biancazzurro e l'ultimo affondo rivierasco si spegne così.