La Fiorita atterra nell’arida campagna di Lleida e s’arrampica sui Pirenei in cerca di un risultato doppiamente storico. La prima qualificazione europea gialloblu può passare solo dal primo successo esterno di un club sammarinese, unica via per ribaltare lo 0-1 Engordany di Serravalle. La vittoria è condizione necessaria e quasi sufficiente, perché qualsiasi punteggio – tolto un altro 0-1 – assicurerebbe il passaggio del turno. E siccome per vincere è necessario segnare i fari non possono che puntare il reparto offensivo, chiamato a qualcosina in più rispetto a quanto mostrato in casa.
Di certo non aiuta l’assenza di Vassallo, in viaggio con compagni, dirigenti e tifosi ma solo come spettatore: il rosso preso allo Stadium gli è costato tre giornate, dunque la sua stagione europea, anche nella più rosea previsione, può dirsi già chiusa. Mancano il terzo portiere Neri e Michelotti, mentre rispetto all’andata rientrano Righini, che ha scontato la squalifica, e Bonavitacola, sin qui costretto al box da alcuni accertamenti medici.
Nel servizio le parole di Fabrizio Castellazzi, attaccante La Fiorita.
Dall'inviato ad Andorra