Un paio di giri a vuoto e ora eccola di nuovo, la finale per eccellenza della storia recente del calcio di San Marino. La Fiorita contro Tre Penne, l'incrocio che ha assegnato 7 degli ultimi 9 titoli delle tre competizioni biancazzurre.
Per Montegiardino sono state addirittura 9 le finali consecutive, una striscia stoppata dall'eliminazione ai quarti della Coppa Titano 2019. Un piccolo passo falso in un anno e mezzo di altissimo profilo, aperto da Procopio e proseguito da Manca e ora da Mularoni. Dal tris di successi del 2018 alla marcia trionfale di questo campionato: in 24 partite appena 2 pari e 1 ko, 73 gol fatti contro 14 subiti e porta ancora illibata nei playoff, nei quali Juvenes e Libertas sono state battute all'andata e schiantate al ritorno. Per non vanificare il tutto resta un ultimo passo, che varrebbe un triplete di scudetti filati riuscito, sin qui, solo a Tre Fiori e Murata. Sicura l'assenza di Hirsch per stiramento al polpaccio, mentre Olivi e Ricchiuti in questa settimana si sono allenati a parte e sono in dubbio.
Tutti a disposizione invece nel Tre Penne, che a differenza dei gialloblu ha cominciato la stagione sulla fallimentare falsariga di quella precedente. Dal mancato accesso alle coppe al declassamento nel Q2, anticipato dalle dimissioni di Bizzotto. Poi l'arrivo di Ceci in panca, di qualche innesto importante – Ceccaroli e Ura – e il vento è tornato il solito: Q2 vinto in scioltezza, Folgore e Tre Fiori ribaltate in due big match col fattore stagionale a sfavore ed ecco che Città è di nuovo al suo posto. Con l'obiettivo di imitare la Libertas, che nel '96 vinse il titolo partendo da una A2 non tanto lontana dall'odierno Q2, formula poi eliminata dalla stagione successiva.
La Fiorita in cerca del 6° scudetto, Tre Penne a caccia del 4°: si gioca sabato alle 20:45 a Montecchio. Come chiesto dai biancazzurri – che avranno il lutto al braccio – ci sarà 1' di silenzio per Glauco Sansovini.