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Rete: “Confuorti! Chi era costui?”

29 nov 2019
Rete: “Confuorti! Chi era costui?”

Il secco ed enigmatico interrogativo con cui Alessandro Manzoni apre l’ottavo capitolo dei Promessi sposi, ricorre nella propria ciclicità. In luogo di Don Abbondio è la maggioranza di Adesso.sm ed il suo Governo, cui a volte la memoria fa difetto, a doversi chiedere: “Confuorti! Chi era costui?” Confuorti?!? Un’impalpabile apparizione secondo la maggioranza. Mai esistito, a detta del governo. Celli assicurava di non aver avuto alcun tipo di riscontro su di lui, ma l’avvocato dell’Advantage Financial, Alessandro Giuliani, sul Corriere della Sera di un anno fa, lo smentiva categoricamente giustificando l’operato del suo cliente a San Marino, in forza di un incarico da parte del governo. Lo stesso Giuliani ricordava pubblicamente che la cosiddetta “operazione Titoli” era stata svolta da “Advantage Financial anche per conto dei suoi co-investitori e dalla sua controparte sammarinese.” Chi fosse la controparte sammarinese, è noto a tutti: Banca CIS per mano del suo allora patron Marino Grandoni. Il quale aveva agganci nel governo tanto forti da permettergli di non pagare i debiti (i 13 milioni della Leiton Holding dovuti a Carisp). Tanto forti da ricevere continui finanziamenti da Banca Centrale ai tempi di Grais e Savorelli. Tanto da poter condizionare la politica come dimostra l’altrettanto famosa “telefonata a Nicola”. Ora, gli ex esponenti di maggioranza dicono di aver licenziato Grais e Savorelli: falso! È stata l’azione dell’opposizione, RETE in primis, a metterli alle corde e creare le condizioni perché quella fosse l’unica scelta possibile. Ora, gli esponenti della ex maggioranza si sono dimenticati che votavano qualsiasi nefandezza proponesse il governo, sbeffeggiando l’opposizione, dando le manleve a chi materialmente stava eseguendo il “Piano Criminale” ai danni del paese, come scritto dal commissario Morsiani nella propria ordinanza. È passato così poco tempo e già gli esponenti della ex maggioranza si sono dimenticati di tutte le loro manovre occulte per non arrivare alla commissione di Inchiesta sul Cis o alla legge per le risoluzioni bancarie che andava a colpire le responsabilità in capo a soci e amministratori di banca Cis? Essi forse credono che cambiare nome e mischiare le liste restituisca loro la verginità perduta. RETE in questi anni ha combattuto contro chi ha strozzato l’economia del nostro paese a vantaggio dei propri interessi privati e contro chi, con questi comportamenti, ha minato la tenuta dell’intero sistema democratico. La scorsa estate, un imprenditore del rango di Ambrogio Rossini, patron della Cartiera Ciacci di Gualdicciolo e di BAC, disse in un’intervista che l’80 per cento dei Consiglieri aveva ricevuto prestiti a condizioni favorevoli dalla sua banca. Solo RETE prese pubblicamente le distanze da quell’affermazione, tuttora mai smentita da alcuno. E sempre a proposito della cartiera, ci chiediamo come mai essa stia portando avanti a pieno regine lavori strutturali proprio in questo periodo pre-elettorale? In merito alle autorizzazioni a costruire l’opera, come mai non è stata interpellata la Giunta di Castello e nemmeno lo sono stati i cittadini di Acquaviva? Movimento RETE teme che si voglia utilizzare un vuoto normativo, voluto dall’ ex segretario Michelotti, in cui si prevede che la costruzione di “manufatti e impianti tecnologici” non necessiti dell’apposito iter. I cittadini, non saranno cosi smemorati e si ricorderanno bene delle nefandezze del governo uscente e dell’osceno asservimento ai poteri forti che lo ha condizionato.

Comunicato stampa
Movimento RETE


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