Il termine Istituzione deriva da istituire, che vuol dire "stabilire un ordine, fondare, regolare" e può avere una grande varietà di significati. Talvolta è usato per indicare un gruppo organizzato o un apparato che persegue un particolare scopo in maniera sistematica, seguendo determinate regole e procedure. Istituzioni in questo senso sono le scuole, gli ospedali, e così via. Certo non può essere uno dei poteri dello Stato Banca Centrale, che era stata definita tale dal mai dimenticato Simone Celli (ex Segretario di Stato alle Finanze) per giustificarne l’autonomia (cioè il privilegio di fare proprio comodo) ai tempi di Grais e Savorelli. Nessun organismo istituzionale può fare il proprio comodo, ma deve essere strettamente vincolato al rispetto delle leggi e delle procedure. Altrimenti è dittatura. È dittatura quando un governo si serve di una maggioranza silente e asservita per stravolgere leggi e regolamenti a proprio tornaconto. È dittatura quando le decisioni vengono prese sulla scorta delle mail provenienti dal Lussemburgo. È dittatura quando la politica entra a piè pari nel Tribunale, ne condiziona le nomine, l’operatività e le sentenze. È dittatura quando si persegue una politica economico-finanziaria che impoverisce il Paese e lo riempie di debiti. È dittatura quando lo Stato si appropria di tutti gli organismi e li piega ai propri uomini e ai loro voleri. Questo è stato il regime dei colonnelli (gli ex colonnelli DC, diventati AP, diventati RF)! L’utilizzo maldestro delle Istituzioni e l’interruzione del circuito della responsabilità politica, hanno messo a rischio la nostra fragile democrazia, hanno eroso il consenso e la fiducia verso coloro che dovrebbero rappresentare lo Stato, con una forza distruttiva e una visione tribale in cui gli avversari sono diventati i nemici da abbattere ad ogni costo. La dittatura usa sempre come mezzo privilegiato l’informazione, spargendo a piene mani fake news per cercare di convogliare il consenso, ma innescando una spirale di odio che non è degna di un Paese che si consideri civile. Gli esempi anche in questo senso, sono quotidiani. RETE non vuole sfidare i vecchi governanti sul loro terreno, sarebbe inutile. RETE vuole ribaltare il lessico politico con la verità! Per questo, nel programma di governo, un capitolo importante è dedicato alle Istituzioni, perché chi avrà l’onore di rappresentarle dovrà avere il massimo rispetto nei confronti dei cittadini, non dovrà rappresentare solo la sua forza politica ma dovrà essere interprete dei bisogni di tutti; dovrà essere il massimo garante delle leggi, dei regolamenti, delle procedure. E soprattutto, dovrà avere il dialogo come strumento quotidiano del suo agire. Uti cives e non uti singuli! (come cittadini e non come singoli) diceva Cicerone, ed è un insegnamento che nessuno di noi può permettersi di disattendere. Parleremo di Istituzioni, del loro valore fondante per la democrazia e della loro necessità di essere tutelate, nella serata in programma a Montegiardino presso la Casa del Castello, mercoledì 27 novembre, ore 21:00.
Comunicato stampa
Movimento RETE