È il 17 settembre 1983 quando, a sessantadue anni dall'avvio del premio, per la prima volta la reginetta di bellezza americana è di colore. La corona di Miss America va a Vanessa Willams. Ma la sua vittoria porta con sé molte polemiche e controversie, al punto che il titolo le viene tolto.
All'epoca mentre Vanessa si prodiga come Miss America e fa sue anche le battaglie per i diritti civili degli afroamericani, la rivista Penthouse pubblica delle foto in cui la giovane modella posava nuda, scattate tempo prima di partecipare al concorso. La polemica gonfiata da quanti in America ancora non "digerivano" una Miss America di colore aveva convince la giovane Vanessa a rassegnare le dimissioni da Miss America.
La decisione di chiedere la restituzione del titolo non è comunque indolore. I giornali vengono sommersi da lettere di protesta di cittadini ed esponenti della comunità nera che ritengono sia stata penalizzata dal colore della sua pelle, visto che non è la prima Miss America a posare senza veli. Non cambia niente e dopo soli 10 mesi la Williams restituisce ufficialmente il titolo. La ragazza, però, lungi dall’abbattersi, pensa di rilanciare le sue azioni approfittando della popolarità per debuttare in campo musicale. Non è una novellina. Ha studiato pianoforte, flauto e violino.
Il suo primo album s'intitola “The right stuff”, un disco sorprendente con il quale dimostra di avere, oltre che notevoli qualità fisiche, anche eccellenti doti vocali. Soltanto nel 1991 vede la luce il secondo, “The comfort zone”, salutato da un nuovo grande successo e accompagnato dal singolo “Save the best for last” che resta al vertice della classifica statunitense per ben cinque settimane.
Dopo 32 anni dalla perdita dello scettro, Sam Haskell CEO del brand Miss America decide di chiedere scusa, dichiarando tutta la sua ammirazione per la cantante-attrice. "Hai vissuto la tua vita con grazia e dignità" ha spiegato Haskell, "e questo è apparso ancora più chiaro durante gli eventi che ti hanno portato a cedere lo scettro nel 1984".
All'epoca mentre Vanessa si prodiga come Miss America e fa sue anche le battaglie per i diritti civili degli afroamericani, la rivista Penthouse pubblica delle foto in cui la giovane modella posava nuda, scattate tempo prima di partecipare al concorso. La polemica gonfiata da quanti in America ancora non "digerivano" una Miss America di colore aveva convince la giovane Vanessa a rassegnare le dimissioni da Miss America.
La decisione di chiedere la restituzione del titolo non è comunque indolore. I giornali vengono sommersi da lettere di protesta di cittadini ed esponenti della comunità nera che ritengono sia stata penalizzata dal colore della sua pelle, visto che non è la prima Miss America a posare senza veli. Non cambia niente e dopo soli 10 mesi la Williams restituisce ufficialmente il titolo. La ragazza, però, lungi dall’abbattersi, pensa di rilanciare le sue azioni approfittando della popolarità per debuttare in campo musicale. Non è una novellina. Ha studiato pianoforte, flauto e violino.
Il suo primo album s'intitola “The right stuff”, un disco sorprendente con il quale dimostra di avere, oltre che notevoli qualità fisiche, anche eccellenti doti vocali. Soltanto nel 1991 vede la luce il secondo, “The comfort zone”, salutato da un nuovo grande successo e accompagnato dal singolo “Save the best for last” che resta al vertice della classifica statunitense per ben cinque settimane.
Dopo 32 anni dalla perdita dello scettro, Sam Haskell CEO del brand Miss America decide di chiedere scusa, dichiarando tutta la sua ammirazione per la cantante-attrice. "Hai vissuto la tua vita con grazia e dignità" ha spiegato Haskell, "e questo è apparso ancora più chiaro durante gli eventi che ti hanno portato a cedere lo scettro nel 1984".
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