Un giorno per ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne. Festa che trae origine un secolo fa, come denuncia alle condizioni di sfruttamento nel lavoro per le donne: la leggenda parla di uno sciopero in fabbrica, terminato in tragedia per le operaie dello stabilimento tessile americano Cotton: dopo alcuni giorni di astensione dal lavoro il proprietario della fabbrica, bloccò tutte le vie di uscita e diede fuoco allo stabilimento: le 129 lavoratrici persero la vita. Un significato che nel corso degli anni è rimasto, lasciando però posto a forti connotati commerciali: basta pensare che domani una donna su due riceverà una mimosa, fiore simbolo della festa – scelto in Italia perché pianta poco costosa e in fioritura proprio in questo periodo –. Se ne venderanno ben 15 milioni di ramoscelli per un giro d’affari vicino ai 45 milioni di euro. Anche San Marino celebra la donna con due eventi: nell’atrio dell’ospedale di stato arriva “Il simbolo di Agnodice, donne dell’ospedale”, mostra fotografica di Sebastiano Bastianelli. Agnodice - personaggio greco che si travestì da uomo pur di esercitare la professione medica allora vietata alle donne – è oggi simbolo di tutte le donne impegnate nelle professioni sanitarie e di apri opportunità. Poi serata in festa al Fuorigioco di Centr’Arti di Galazzano: l’Associazione Mente Libera Liberamente si presenta in una festa al femminile che vedrà la partecipazione di Teresa Mannino, direttamente da Zelig, con il suo personaggio Cetti.
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