La storia dell'Academy Award, il premio più ambito del cinema, inizia il 16 maggio 1929, quando il presidente dell'Academy of Motion Picture Arts and Sciences, Douglas Fairbanks, e il direttore William C. DeMille, assegnarono, in un party privato per 270 invitati, le prime statuette per la produzione della stagione 1927-28 nella Blossom Room del Roosevelt Hotel di Hollywood.
Gente elegante- riporta la Treccani - artisti, cineasti, menu sofisticato e addirittura una riproduzione in zucchero della statuetta, non ancora divenuta celebre, disegnata da Cedric Gibbons, realizzata in bronzo dallo scultore George Stanley, rivestita in oro a 10 carati da Alex Smith e raffigurante un uomo con in mano una spada da crociato in piedi sulla bobina di un film.
In quel primo anno le categorie, definite con difficoltà e non senza contrasti e compromessi, erano così suddivise: miglior film, migliore qualità artistica della produzione, migliore regia per film drammatico e per film brillante, migliore attore e migliore attrice, migliore sceneggiatura originale e non originale, migliore fotografia, migliore scenografia, migliori effetti tecnici e migliori didascalie (due ultime categorie furono presenti solo in questa edizione).
Categorie che poi subiranno degli aggiustamenti.
A inaugurare la lunga storia dei 'grandi esclusi' fu, quasi simbolicamente, Charlie Chaplin, che ottenne un consolatorio premio speciale per The circus (1928; Il circo). All'epoca ancora nessuna risonanza riscuotevano le nominations, che invece sarebbero poi divenute in un certo senso il vero e proprio riconoscimento professionale, in quanto assegnate da 'addetti ai lavori' dello stesso settore dei candidati.
Gente elegante- riporta la Treccani - artisti, cineasti, menu sofisticato e addirittura una riproduzione in zucchero della statuetta, non ancora divenuta celebre, disegnata da Cedric Gibbons, realizzata in bronzo dallo scultore George Stanley, rivestita in oro a 10 carati da Alex Smith e raffigurante un uomo con in mano una spada da crociato in piedi sulla bobina di un film.
In quel primo anno le categorie, definite con difficoltà e non senza contrasti e compromessi, erano così suddivise: miglior film, migliore qualità artistica della produzione, migliore regia per film drammatico e per film brillante, migliore attore e migliore attrice, migliore sceneggiatura originale e non originale, migliore fotografia, migliore scenografia, migliori effetti tecnici e migliori didascalie (due ultime categorie furono presenti solo in questa edizione).
Categorie che poi subiranno degli aggiustamenti.
A inaugurare la lunga storia dei 'grandi esclusi' fu, quasi simbolicamente, Charlie Chaplin, che ottenne un consolatorio premio speciale per The circus (1928; Il circo). All'epoca ancora nessuna risonanza riscuotevano le nominations, che invece sarebbero poi divenute in un certo senso il vero e proprio riconoscimento professionale, in quanto assegnate da 'addetti ai lavori' dello stesso settore dei candidati.
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