Un storia nella storia da una troupe all'altra: Gideon Bachmann gira PASOLINI che a sua volta gira SALO' nel '75, e parla di sé attraverso i suoi film. Giuseppe Bertolucci ci lavora su 30 anni dopo titolando sulla parola: “ Prossimo nostro”. Compare e scompare in una voce col volto dei suoi attori, ogni tanto un cameo, tra le parole pesanti sempre contro (non solo contro ma sempre contro il potere). Bachmann lo interroga e Bertolucci anche, dandosi risposte (oggi), stralciate e montate da Federica Lang in 50 ore di girato inframmezzate alle fotografie di Debora Beer sul set di SODOMA (sua ultima opera incompiuta e incompresa prima della morte): sul corpo, la mercificazione e i consumi, la profetica perdita della libertà e della purezza che non diventa bellezza! come avviene nel quotidiano prossimo venturo con l'esplosione/implosione dei media 'marmellata'... Che sarebbe, tradotto: “nulla è più anarchico del potere” - scrive PPP.
fz