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San Marino: offerti agli studenti dell'università due tirocini in una multinazionale degli Stati Uniti

2 ago 2016
Design Industriale
Design Industriale
L’Università degli Studi della Repubblica di San Marino offre a due studenti del Corso di Laurea Triennale in Design un tirocinio di due mesi in una delle multinazionali statunitensi leader nel settore della produzione e del design in ambito automobilistico. L'iniziativa è possibile grazie a un accordo recentemente stretto con la Lear Corporation, un’azienda da 136.000 dipendenti attiva in 36 Paesi con circa 240 sedi, una delle quali a Detroit, dove si svolgerà l’attività degli studenti.
Per stabilire chi, fra gli iscritti dell’Ateneo sammarinese, avrà la chance di volare oltreoceano e fare parte dello staff dell’azienda, che si occupa principalmente di interni per auto e componenti elettriche, è stata effettuata una selezione incrociata curata dai rappresentanti dell’Università e della Lear Corporation. Dall’iter, durante il quale sono stati presi in considerazione i curriculum dei candidati, i loro portfolio e i risultati di un colloquio in lingua inglese, sono emersi i nomi di Filippo Onofri e Giacomo Roberti. Per loro l’inizio dell’attività, da svolgere nel New Detroit Innovation and Design Center dell’azienda per un totale di 400 ore, è previsto in ottobre.
L’intesa che lega l’istituzione accademica del Titano alla ditta statunitense fonda le sue basi nei rapporti con la comunità sammarinese locale, dalla quale è arrivato il contributo di Carlo Dall’Olmo, in passato console a disposizione di San Marino negli Stati Uniti, e dell’amministratore delegato di Lear Corporation, Matt Simoncini, di origini sammarinesi.
“Questo accordo offre un'immensa esperienza intellettuale, fornendo l'opportunità di lavorare e scambiare idee con i leader internazionali del settore automobilistico - afferma Dall’Olmo - essere a contatto con l'ingegno, l'innovazione e la cultura della Lear Corporation sono l’esperienza migliore che uno studente possa fare. A livello personale - prosegue - questa intesa mi dà grande soddisfazione perché è un modo per ‘restituire qualcosa’ al mio Paese d'origine. E’ il culmine di un lavoro durato sei anni che ho intrapreso per offrire opportunità a livello internazionale ai giovani. Non avrei potuto concepire nulla di migliore”.

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