Intanto alcune note cinematografiche a margine del film SILENCE: 2 ore e 40 minuti non sono molti per sviscerare un'epoca che ancora oggi pesa sulla storia del mondo. Il film è tratto (anche nel titolo) dal libro di uno scrittore giapponese dichiaratamente cattolico, Shusaku Endo; testo scritto negli anni Sessanta fece discutere anche allora intorno ai Gesuiti, che quest'anno sono stati i primi a vederlo in Vaticano (erano in 400 alla prima visione speciale; ma il papa non c'era). L'opera è stata girata interamente in pellicola tra Taiwan e Taipei in location naturali, all'alba e prima del tramonto, per creare atmosfere pittoriche caravaggesche risultate poi efficacissime. Scorsese aveva già raccontato la fede con L'ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTO e KUNDUN sul buddismo, mai aveva approfondito con tanto rigore e dovizia di particolari il problema del martirio, dell'abiura religiosa; in una parola, L'APOSTASIA (conversione e salvezza, quotidiane), che ci tocca ogni santo (o dannato) giorno, rendendo il film attualissimo (vedere per credere... in SILENZIO).
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