Il benestare di Banca Centrale ancora non c’è, manca la formalizzazione da parte di UniCredit, ma i giochi, per l’acquisizione di Banca Agricola, sono fatti: la quota dell’85,35 per cento passa di mano e va in capo all’Ibs, l’Istituto Bancario Sammarinese, che diventa così il primo gruppo privato della Repubblica. Si chiude un periodo di incertezza e di preoccupazione, negli uffici della Bac, dove si attendeva con ansia di conoscere l’esito della gara di acquisizione. Ad acquisire formalmente le quote è la Demas SA, società di diritto lussemburghese che detiene il 77% del pacchetto di IBS. Il passaggio richiederà qualche giorno ancora, per dare corpo a tutti gli adempimenti. Il Consiglio di Amministrazione dell’IBS dovrà procedere ad un aumento di capitale, per passare dagli attuali 20 milioni di euro alla quota necessaria per rendere possibile l’acquisto delle azioni UniCredit, valutate 62 milioni e 200 mila euro. Successivamente le due banche procederanno ad una fusione, andando così a costituire un gruppo che non mancherà di avere un peso determinante nelle strategie finanziarie della Repubblica: oltre 2 miliardi di euro di masse gestite e impieghi alla clientela superiori a 800 milioni di euro.
Nel video le interviste a Pier Paolo Fabbri, direttore generale Bac e Gabriele Monti, direttore generale Ibs.
Sergio Barducci
Nel video le interviste a Pier Paolo Fabbri, direttore generale Bac e Gabriele Monti, direttore generale Ibs.
Sergio Barducci
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