Il livello di disoccupazione in Europa è “inaccettabile”. L’allarme arriva dal presidente della Bce, che nel prendere in esame la linea economica dell’eurozona, dopo la crisi del Portogallo vede all’orizzonte nuvole nere anche nei cieli della Spagna. Per aumentare i livelli di occupazione Jean-Claude Trichet propone di andare avanti con il risanamento dei conti pubblici e le riforme strutturali. In Italia, nel 2010, la disoccupazione giovanile è cresciuta del 2,4%, un record. Nel quarto trimestre dello stesso anno tocca addirittura un 29,8%, più o meno al livello della Tunisia. Un problema comune. A San Marino, da febbraio 2010 allo stesso mese del 2011, sono stati persi 434 posti di lavoro. A farne le spese soprattutto i frontalieri. Diminuiscono le imprese: nell’ultimo anno 457 aziende hanno chiuso i battenti, per lo più nei settori dell’edilizia e dei servizi. Numeri destinati a crescere. I sindacati avvertono: diverse aziende con dipendenti in cassa integrazione non hanno ancora cessato l’attività perché sperano che si arrivi alla firma degli accordi con l’Italia. Ma il filo della fiducia è molto sottile e rischia di rompersi da un momento all’altro. A preoccupare Csdl e Cdls sono inoltre tutti quei lavoratori andati per primi in mobilità e che stanno terminando gli ammortizzatori sociali. Ingrosseranno le fila dei disoccupati – avverte Gilberto Piermattei – anche quei giovani che si stanno per laureare. I fattori di debolezza occupazionale sono sempre gli stessi: giovani, donne e 50enni.
Monica Fabbri
Monica Fabbri
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