“Sono molto interessato – dichiara – a sapere quali elementi, certamente diversi dai miei, ha a disposizione Valerio De Molli per affermare che il caso Asset rappresenta una vergogna per San Marino. Sarebbe opportuno che prima di pronunciare giudizi che hanno il malcelato sapore di sentenze, il nostro augusto censore volesse opportunamente documentarsi circa l’esatta natura delle contestazioni mosse ai vertici della banca. Non di meno ritengo cosa buona e giusta che, prima ancora di marchiare con infamia persone ed istituzioni della Repubblica, questo signore si ricordasse che siamo in presenza di ipotesi accusatorie, formulate da una Procura della Repubblica italiana, non ancora confortate da alcune pronuncia giudiziaria. Desidero inoltre ricordare al dottor De Molli, e a tutti coloro che oggi pretendono di erigersi a giudici di San Marino, e a talune sue espressioni finanziarie – conclude Petrillo – che le uniche ‘evidenze oggettive di colpevolezza’ che lo Stato di diritto conosce sono quelle consacrate nelle sentenze definitive di condanna, salvo non voler liquidare definitivamente il principio di non colpevolezza che ispira la nostra carta costituzionale”.
Riproduzione riservata ©