Le bollette della luce e del gas sono aumentate, e questo è avvenuto senza nessun confronto e senza neanche dare nessuna comunicazione. La Segreteria di Stato per il Turismo e i rapporti con l’AASS, così come l’Azienda dei servizi e l’Autorità per l’energia, contattate appena giunta questa notizia, non hanno fornito nessuna informazione sui provvedimenti assunti e sulla entità degli aumenti, né trasmesso alcuna documentazione. Dunque sono rimaste del tutto inascoltate le ripetute richieste di confronto avanzate dalla CSU, per tutelare i redditi delle famiglie e per concordare interventi sulla base delle fasce di consumo e reddito che avrebbero dovuto salvaguardare i cittadini economicamente più deboli. Da quello che è stato possibile sapere, l’aumento del gas è partito dal 1° febbraio, mentre quello dell’energia elettrica dal 1° aprile. In una fase difficile come questa, che vede molte famiglie con lavoratori che hanno perso il lavoro, disoccupati o in cassa integrazione, con le retribuzioni indebolite, i contratti scaduti in tutti i settori, e con un sistema fiscale tutto bilanciato sulle spalle dei lavoratori dipendenti, il Governo doveva manifestare una maggiore sensibilità sociale, soprattutto verso le persone più deboli; invece ha tirato dritto, con una misura che va a peggiorare ulteriormente le condizioni economiche dei cittadini, e che va ad aggiungersi ai diversi provvedimenti iniqui assunti con la finanziaria 2011, e su cui la CSU sta proseguendo la mobilitazione. La Centrale Sindacale Unitaria chiede di ritirare questi provvedimenti e di aprire al più presto il confronto.
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