Un anno difficile, il 2015, per il sistema bancario sammarinese, almeno a giudicare dai dati diffusi da Banca Centrale, che vedono un calo nella raccolta del risparmio, che passa dai quasi 7 milioni e mezzo di marzo ai 6 milioni e 753 mila euro di dicembre. I depositi della clientela restano più o meno stabili, con uno scarto leggero, mentre le cifre dimostrano una minor propensione agli investimenti, in certificati di deposito o obbligazioni. Una tendenza che si riscontra anche in altri Paesi, Italia in particolare, per una serie di ragioni: prima fra tutte la preoccupazione delle famiglie sulla tenuta economica e l'incertezza sull'esito di alcune operazioni. Non hanno certo giovato, alla fiducia dei risparmiatori, i casi delle banche italiane andate in default. Per tutte le banche resta alta l'attenzione sui cosiddetti “crediti deteriorati”, le sofferenze in generale che da qualche tempo rimangono in crescita. Un tema, questo, oggetto anche del recente confronto della coalizione di maggioranza sul sistema bancario e finanziario. Salgono comunque i cosiddetti indicatori qualitativi: per il rapporto fra impieghi e raccolta del risparmio si passa dal 76 e 2 al 77 e 6 per cento, mentre il rapporto fra impieghi e sofferenza sale dal 18,5 al 20,7%. Tradotto significa che da un lato le banche hanno aumentato i finanziamenti concessi, ma dall'altro si trovano alle prese con incremento del grado di rischiosità. In generale però si consolida lo stato patrimoniale e il rapporto fra patrimonio netto e totale dell'attivo, cioè capitale investito si attesta al 7,8%.
Più complessa la situazione di Banca Centrale, che chiude il Bilancio 2015 con una perdita d'esercizio di quasi 4 milioni e 400 mila euro. Una passività che deriva da una serie di concause, tra cui la diminuzione dei crediti e della negoziazione di titoli, con conseguente calo degli interessi percepiti. Significativi i costi aggiuntivi per la gestione ordinaria, come le remunerazioni del personale e gli oneri relativi, le spese sostenute.
SB
Più complessa la situazione di Banca Centrale, che chiude il Bilancio 2015 con una perdita d'esercizio di quasi 4 milioni e 400 mila euro. Una passività che deriva da una serie di concause, tra cui la diminuzione dei crediti e della negoziazione di titoli, con conseguente calo degli interessi percepiti. Significativi i costi aggiuntivi per la gestione ordinaria, come le remunerazioni del personale e gli oneri relativi, le spese sostenute.
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