Il clima di fiducia sul settore è in linea con l’Italia e i paesi della zona Euro. Lo afferma l’analisi congiunturale della Camera di Commercio che ha preso in considerazione circa 400 aziende del territorio per testare l’impatto della crisi economica nel primo trimestre del 2009. Per gli operatori del settore l’anno è iniziato con diffusi fattori di criticità, prima tra tutti la domanda insufficiente che il 52% delle imprese considera la causa primaria di limite alla propria attività. Seguono le attese del livello dei prezzi delle materie prime. E quasi la metà degli intervistati sostiene che avrà un impatto stabile sui costi di produzione mentre per il 29% aumenterà nella stessa misura. Questo influisce sulle intenzioni di pianificare investimenti che nel 74% delle imprese non farà nei prossimi mesi mentre solo il 16% è disposto a investire ma sul marketing e la comunicazione e per l’acquisto di immobili o terreni che almeno la metà degli imprenditori intende finanziare con mezzi propri.
Sostanzialmente stabile invece il livello degli ordini in portafoglio. L’analisi evidenzia anche che circa 85% delle aziende ha preferito non avvalersi della Cassa Integrazione.
Sono invece considerati positivi i rapporti con le banche. La percentuale in questo caso è alta, l’81%, mentre il restante 19% lamenta un aumento dei costi dei servizi offerti e difficoltà nella concessione di una linea di credito.
Myriam Simoncini
Sostanzialmente stabile invece il livello degli ordini in portafoglio. L’analisi evidenzia anche che circa 85% delle aziende ha preferito non avvalersi della Cassa Integrazione.
Sono invece considerati positivi i rapporti con le banche. La percentuale in questo caso è alta, l’81%, mentre il restante 19% lamenta un aumento dei costi dei servizi offerti e difficoltà nella concessione di una linea di credito.
Myriam Simoncini
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