Si dovrà attendere ancora qualche giorno per conoscere la decisione dei giudici bolognesi, che questa mattina hanno convocato una nuova udienza sul piano di ristrutturazione del Gruppo Delta. Da valutare c’è il progetto elaborato dai tre commissari, Bruno Inzitari, Enzo Ortolan e Antonio Taverna, accolto dalle banche interessate, ma anche i ricorsi presentati da chi si oppone alle dinamiche prospettate. 14, in totale i ricorsi, accorpati dai giudici. Fra questi il gruppo Estuari, gli eredi di Mario Fantini, gli ex dirigenti del gruppo e gli ex agenti e rappresentanti, che sono in attesa di vedersi liquidare le loro provvigioni da oltre due anni, da quando cioè il Gruppo Delta è stato commissariato. Sul tavolo della corte bolognese anche le risposte fornite dai legali di parte. Il piano, che l’omologa del tribunale dovrà far diventare esecutivo, garantisce le banche creditrici per 3 miliardi e 300 milioni di euro. Di questi, un miliardo e 700 milioni andrebbero alla Cassa di Risparmio di San Marino. Sul Titano si attende con comprensibile apprensione la decisione, per mettere la parola fine ad una vicenda delicata che ha portato pesanti ripercussioni sulla banca. Si aspetta l’epilogo per dare vita anche al progetto di consolidamento con l’annunciato aumento di capitale e il lancio della sottoscrizione per le obbligazioni convertibili, aperte ai risparmiatori.
s.b.
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