In apertura il Presidente ANIS, Pier Giovanni Terenzi ha sottolineato la necessità per il Titano di attuare una forte discontinuità con il passato, attraverso l’innesto di nuovi segmenti economici mirati alla crescita della cultura d’impresa. A seguire il contributo del premio nobel per l’economia Gary Becker sull’importanza del ruolo della globalizzazione che fa girare l’economia attraverso investimenti e scambi di beni e servizi, con l’apertura ai mercati internazionali. “Conoscenza, istruzione ad alto livello ed economia flessibile – ha inoltre osservato – sono gli ingredienti della ricetta per il successo anche delle piccole realtà economiche come San Marino”. Dal Commissario europeo Danuta Hubner invece l’analisi delle politiche dell’Unione Europea a sostegno del cambiamento strutturale.
Incisivo l’intervento di Valerio De Molli, managing partner della European House–Ambrosetti, nell’illustrare le proposte dell’Advisory Board. Progetti che nell’arco di sette anni devono tradursi in azioni concrete. Dalla diffusione del bilinguismo, allo sviluppo di infrastrutture e infostrutture avanzate; dalla creazione di condizioni per attrarre talenti, associazioni no profit e istituzioni finanziarie dall’estero, alla creazione di una Invest Agency sammarinese, nominando inoltre un presidente della Banca Centrale di grande autorevolezza; fino alla riduzione dei tempi burocratici e all’allestimento di un Parco Scientifico Tecnologico e di una esposizione permanente di arte contemporanea”.
Schietto - persino ruvido in certi passaggi - ha individuato nella sua disamina debolezze e fragilità dell’attuale sistema. Ha parlato, tra le altre cose, degli ultimi scandali finanziari, che non fanno bene al Paese e per i quali – ha detto – “occorre reagire al di là di blandi comunicati stampa”. Ha definito imbarazzante l’assenza di San Marino nelle classifiche Doing Business ed Economic Freedom, e addirittura vergognose le strutture ricettive del Titano e assolutamente da rinnovare. Parole dure, senza sconti, ma - a suo dire - pronunciate per dare una reale scossa al Paese.
E’ stata poi la volta degli altri membri dell’Advisory Board: Nicola Rossi sul bisogno di aver poche priorità ma di approfondirle al meglio; Lucio Stanca sull’importanza di allargare il consenso dei progetti; e Franco Bassanini, sull’esigenza di lavorare sul problema del costo interno della Pubblica Amministrazione, invitando ad aprire all’esterno per personale e servizi.
Dopodiché, spazio agli interventi politici sull’Agenda da costruire per San Marino. Dal Segretario di Stato all’Industria Tito Masi, piena condivisione e sintonia sulle proposte per la forte necessità di cambiamento avvertita il Paese. Non manca la consapevolezza – ha detto - chiari gli obiettivi, ben definiti i progetti su cui puntare, tra cui spicca Parco Tecnologico. Il problema di fondo resta però l’instabilità politica, che crea sfiducia nei cittadini, mina la credibilità del Paese e la voglia dall’estero di investire laddove non c’è certezza”. Impressioni condivise anche dal Segretario alle Finanze Stefano Macina che sottolinea l’importanza di aprire ai mercati internazionali per diventare competitivi. Sulla nomina del Presidente di Banca Centrale, il responsabile delle finanze ne conferma l’urgenza e ancor più l’importanza di scegliere bene ovvero – ha spiegato - coniugare tale nomina a un progetto di accreditamento internazionale della nostra Banca Centrale e dell’intero sistema Bancario e Finanziario, e per attrarre istituzioni finanziarie internazionali”.
Esaminando le priorità, il Segretario di Stato agli Affari Esteri Fiorenzo Stolfi ha invece parlato dell’accordo di cooperazione economica con l’Italia, la cui firma è stata fin troppo a lungo rimandata. “Ora però si nota una certa disponibilità da parte del neo-Governo italiano e in particolare del collega Franco Frattini, tanto che – assicura Stolfi – il 19 giugno ci sarà la ripresa delle trattative”.
Infine, i contributi di alcuni esponenti del mondo imprenditoriale sammarinese; e le conclusioni del Presidente della Fondazione San Marino, Giovanni Galassi che ha richiamato i preziosi consigli ascoltati, da adattare alla nostra realtà, con umiltà ma anche con orgoglio, puntando sull’innovazione tecnologica”. Appuntamento per la 3° edizione del Forum, il 5 e 6 giugno 2009.
Incisivo l’intervento di Valerio De Molli, managing partner della European House–Ambrosetti, nell’illustrare le proposte dell’Advisory Board. Progetti che nell’arco di sette anni devono tradursi in azioni concrete. Dalla diffusione del bilinguismo, allo sviluppo di infrastrutture e infostrutture avanzate; dalla creazione di condizioni per attrarre talenti, associazioni no profit e istituzioni finanziarie dall’estero, alla creazione di una Invest Agency sammarinese, nominando inoltre un presidente della Banca Centrale di grande autorevolezza; fino alla riduzione dei tempi burocratici e all’allestimento di un Parco Scientifico Tecnologico e di una esposizione permanente di arte contemporanea”.
Schietto - persino ruvido in certi passaggi - ha individuato nella sua disamina debolezze e fragilità dell’attuale sistema. Ha parlato, tra le altre cose, degli ultimi scandali finanziari, che non fanno bene al Paese e per i quali – ha detto – “occorre reagire al di là di blandi comunicati stampa”. Ha definito imbarazzante l’assenza di San Marino nelle classifiche Doing Business ed Economic Freedom, e addirittura vergognose le strutture ricettive del Titano e assolutamente da rinnovare. Parole dure, senza sconti, ma - a suo dire - pronunciate per dare una reale scossa al Paese.
E’ stata poi la volta degli altri membri dell’Advisory Board: Nicola Rossi sul bisogno di aver poche priorità ma di approfondirle al meglio; Lucio Stanca sull’importanza di allargare il consenso dei progetti; e Franco Bassanini, sull’esigenza di lavorare sul problema del costo interno della Pubblica Amministrazione, invitando ad aprire all’esterno per personale e servizi.
Dopodiché, spazio agli interventi politici sull’Agenda da costruire per San Marino. Dal Segretario di Stato all’Industria Tito Masi, piena condivisione e sintonia sulle proposte per la forte necessità di cambiamento avvertita il Paese. Non manca la consapevolezza – ha detto - chiari gli obiettivi, ben definiti i progetti su cui puntare, tra cui spicca Parco Tecnologico. Il problema di fondo resta però l’instabilità politica, che crea sfiducia nei cittadini, mina la credibilità del Paese e la voglia dall’estero di investire laddove non c’è certezza”. Impressioni condivise anche dal Segretario alle Finanze Stefano Macina che sottolinea l’importanza di aprire ai mercati internazionali per diventare competitivi. Sulla nomina del Presidente di Banca Centrale, il responsabile delle finanze ne conferma l’urgenza e ancor più l’importanza di scegliere bene ovvero – ha spiegato - coniugare tale nomina a un progetto di accreditamento internazionale della nostra Banca Centrale e dell’intero sistema Bancario e Finanziario, e per attrarre istituzioni finanziarie internazionali”.
Esaminando le priorità, il Segretario di Stato agli Affari Esteri Fiorenzo Stolfi ha invece parlato dell’accordo di cooperazione economica con l’Italia, la cui firma è stata fin troppo a lungo rimandata. “Ora però si nota una certa disponibilità da parte del neo-Governo italiano e in particolare del collega Franco Frattini, tanto che – assicura Stolfi – il 19 giugno ci sarà la ripresa delle trattative”.
Infine, i contributi di alcuni esponenti del mondo imprenditoriale sammarinese; e le conclusioni del Presidente della Fondazione San Marino, Giovanni Galassi che ha richiamato i preziosi consigli ascoltati, da adattare alla nostra realtà, con umiltà ma anche con orgoglio, puntando sull’innovazione tecnologica”. Appuntamento per la 3° edizione del Forum, il 5 e 6 giugno 2009.
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