I fatti dopo le parole. I lavoratori frontalieri non si fidano più delle dichiarazioni d’intenti a favor di telecamera. Benvenga il tavolo di lavoro negoziale sulle questioni lavoristiche, purché proponga come piatto forte “l’emergenza delle emergenze”: il reinserimento della franchigia, in scadenza quest’anno e tutt’oggi cancellata. Da presentare urgentemente, nel primo provvedimento in arrivo alle Camere, ossia decreto sviluppo o legge di stabilità. Insomma Il Comitato Frontalieri chiede ancora un piccolo sforzo al governo italiano, riconosce nell’incontro tra il segretario al Lavoro Mussoni e l’omologo italiano Sacconi lo sforzo di aprire un canale verso il ministero Italiano e attende la convocazione del prossimo tavolo tecnico avviato due settimane fa con il comune di Rimini, attorno al quale sono stati invitati a sedersi tutti i parlamentari locali. Sarà presente anche il Csir, il Consiglio sindacale interregionale San Marino, Emilia Romagna e Marche, fresco di un confronto avviato con il governo sammarinese. “Sulla riforma fiscale che si appresta a presentare in Consiglio – ha puntualizzato il Presidente Luca Montanari- abbiamo chiesto parità di trattamento tra residenti frontalieri, estendendo gli effetti delle detrazioni fiscali per tutti i lavoratori dipendenti”. Dietro l’incontro tra i due ministri del lavoro il Csir vede un passo importante verso la normalizzazione dei rapporti tra i due paesi ma ricorda: nell’agenda del tavolo negoziale concordato a Roma il trattamento fiscale dei 6 mila frontalieri è il nodo più urgente”. Il cerchio si chiude ed il problema dei problemi si conferma la franchigia. Una certezza sulla quale pesa un punto interrogativo: in che cassetto è rimasta chiusa la convenzione pronta sul tavolo di Frattini?. Nel video l'intervista a Stefano Vitali (Presidente Provincia di Rimini)
Sara Bucci
Sara Bucci
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