Governo e categorie economiche si preparano alla verifica del Decreto che fissa le disposizioni per lo sviluppo della rete distributiva commerciale del territorio. Obiettivo, anticipa il Segretario di Stato all’industria Claudio Felici, rivedere i vincoli superati dal tempo anche perché oggi è il mercato che fa le specializzazioni. Dunque, al di là del centro storico dove permangono alcune limitazioni, nel resto del territorio non si prevedono elementi di restrizione. Il decreto infatti prevedeva, nelle diverse zone del territorio, alcune tabelle merceologiche da disincentivare, come le edicole, l’artigianato artistico, i monili, gli articoli per le attività sportive e le armerie. Favorevoli i primi commenti delle categorie economiche. “Siamo pronti a discutere per guardare al futuro in maniera serena. Sappiamo che il commercio deve andare avanti ma anche che le attività devono avere garanzie di sviluppo” anticipa il Presidente dell’Unione Commercianti Marco Arzilli che riunirà il proprio Direttivo per cominciare a discutere questi obiettivi e costituire un gruppo di lavoro ad hoc. Orientamento positivo anche dal Presidente dell’Osla Paride Bugli che dice “proteggere alcune attività quando tutto il resto non ha protezione è perlomeno ridicolo”. Da un lato, ricorda Bugli, c’è l’esigenza di fare nuova legge sul commercio, dall’altro quella di rivedere un decreto del 2000 che prevedeva una verifica biennale.
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