Torna in terreno positivo il dato sul commercio al dettaglio a San Marino: 11 esercizi in più; di contro una crisi del commercio all'ingrosso senza soluzione di continuità, con la cessazione di 28 attività. Parte da queste rilevazioni l'Osservatorio sul Commercio per scattare una fotografia del settore nel 2015. Nel commercio riparazioni e manutenzioni auto-moto inoltre il fatturato import segna un incremento del 12,4%; si registra un calo del 14,2% per ingrosso e intermediari; e - 6,5% anche per il commercio al dettaglio, quest’ultimo – sostiene l'Osservatorio - a causa principalmente del calo del prezzo dei carburanti. Buone notizie invece per l'occupazione con l'impiego di ulteriori 25 lavoratori , tutti residenti, specie nel commercio al dettaglio; 24 occupati residenti e 14 frontalieri in più anche in alberghi e ristoranti. Continua però – si è detto - la crisi nel commercio turistico, in parte attribuibile al calo della clientela russa.
E' inoltre la Smac fiscale a preoccupare l'Osservatorio così come l'eventuale introduzione del sistema Iva, ritenuta inopportuna – sostengono - in un momento di transizione come quello attuale. La ricetta? Più che una politica di inasprimento fiscale, il settore - secondo l'Osservatorio - auspica un incremento dello sviluppo del Paese incentrato su imprese innovative ed internazionalizzate, che assicurino occupazione qualificata.
Recentemente il comparto commerciale ha rinnovato il contratto di lavoro per i circa 3000 dipendenti (sono esclusi quelli degli alberghi e ristoranti) e non 1000 come erroneamente riportato, mantenendo diritti e tutele che in altre parti del mondo sono stati ridimensionati o sono messi in discussione, attestando così l’importante ruolo che esso riveste nel contesto economico e sociale della Repubblica.
E' inoltre la Smac fiscale a preoccupare l'Osservatorio così come l'eventuale introduzione del sistema Iva, ritenuta inopportuna – sostengono - in un momento di transizione come quello attuale. La ricetta? Più che una politica di inasprimento fiscale, il settore - secondo l'Osservatorio - auspica un incremento dello sviluppo del Paese incentrato su imprese innovative ed internazionalizzate, che assicurino occupazione qualificata.
Recentemente il comparto commerciale ha rinnovato il contratto di lavoro per i circa 3000 dipendenti (sono esclusi quelli degli alberghi e ristoranti) e non 1000 come erroneamente riportato, mantenendo diritti e tutele che in altre parti del mondo sono stati ridimensionati o sono messi in discussione, attestando così l’importante ruolo che esso riveste nel contesto economico e sociale della Repubblica.
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