Si comprano meno auto e moto, si preferisce viaggiare a piedi e in bicicletta, risparmiando sull’abbonamento dei mezzi pubblici. E il taxi? Un lusso per pochi. Le famiglie italiane stringono la cinghia e rinunciano a certe comodità e piaceri, anche a tavola. Ad esempio, scelgono la carne rimandando il pesce a tempi migliori. Consumano più pane e cerali, bevono meno alcolici – che è anche più salutare. Ma la crisi porta con sé anche un aspetto paradossale. Ad ogni sacrificio si contrappone un prodotto a cui - sebbene costoso – è impossibile direi di no. Il cellulare è uno di questi oggetti irrinunciabili. Lo testimoniano i dati degli ultimi sette anni. I telefonini – in barba alla recessione – hanno registrato un aumento delle vendite del 189%. Seguono a ruota tv e impianti audio. Forse a causa del troppo tempo trascorso al telefono si legge di meno: sia libri che quotidiani. Altro dato curioso è che si spende di più per le spese per la casa, e si acquistano in numero maggiore medicinali e articoli sanitari.
Guardando all’anno in corso emerge che i consumi sono destinati a calare ancora dell'1,9%. I primi segnali di "lieve ripresa" arriveranno nel 2010. Confcommercio prevede infatti che il prodotto interno lordo del Paese crollerà a -4,8% nel 2009, e rivedrà il segno più nel 2010 con un +0,6%. La ripresa si consoliderà solo nel 2011.
Guardando all’anno in corso emerge che i consumi sono destinati a calare ancora dell'1,9%. I primi segnali di "lieve ripresa" arriveranno nel 2010. Confcommercio prevede infatti che il prodotto interno lordo del Paese crollerà a -4,8% nel 2009, e rivedrà il segno più nel 2010 con un +0,6%. La ripresa si consoliderà solo nel 2011.
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