Sulla riforma fiscale, la mobilitazione scaturita nello sciopero generale, è servita a qualcosa. La prima ipotesi di riforma, afferma la CSU, prevedeva per un lavoratore a reddito medio una maggiore tassazione fino a 300 euro in più al mese. Ora siamo scesi a 270 euro l’anno, ma il paradosso è che la pressione fiscale diminuirebbe per chi guadagna da 80mila euro in su. Qualcuno ha suggerito, per reperire maggiori risorse, di tagliare le spese dei viaggi all’estero dei segretari di stato. Si perché, le misure annunciate, a parere della centrale sindacale unitaria, non sono sufficienti per sanare il deficit di bilancio, potenziare lo stato sociale e sostenere lo sviluppo. La sessione pomeridiana dell’attivo dei quadri è stata dedicata al rinnovo contratti e alla riforma della Pubblica Amministrazione. Meno ottimista, su quest’ultimo tema, il segretario CSdL, Tamagnini. E anche se il decreto lavoro è stato ratificato, la CSU non l’ha certo digerito. Per il segretario Tura, che ha un trascorso importante da arbitro internazionale, Anis e Governo sono da cartellino giallo. Nel video le interviste a Giuliano Tamagnini (Segretario CSdL) e Marco Tura
Luca Salvatori
Luca Salvatori
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