Dove va il sistema bancario sammarinese? Una domanda che resta aperta anche dopo la serata, molto partecipata, sul tema. Prima uscita pubblica per i due segretari Csdl e Cdls, Giuliano Tamagnini e Gianluca Montanari - dopo la lettera diffamatoria giunta in Congresso di Stato - e il dibattito parte proprio da lì, con la piena solidarietà da parte degli interlocutori politici, il coordinatore di Civico 10 Luca Boschi e il Segretario del PDCS, Giancarlo Venturini.
Domande e riflessioni a tutto campo. Con una raccolta scesa da 14 a 5 miliardi e mezzo in 10 anni e con 2 miliardi di NPL, si chiede al governo di agire per recuperare quanto possibile e conoscere chi siano i grandi debitori, se siano ancora attivi, se abbiano patrimoni sui quali rivalersi.
Poi, i fondi pensione, nella richiesta di garanzie su loro integrità e solvibilità, ricordando come siano “riserva tecnica, prima che patrimonio per sostenere il sistema bancario”.
Un progetto complessivo: lo chiedono come presupposto all'avvio dell'atteso negoziato con le dirigenze bancarie. Concertazione, dunque, ma anche verità: e il discorso muove sul cosiddetto “caso titoli”, chiedendo nuovamente quale titoli abbia acquistato Banca Centrale con le risorse Fondiss.
Informazione di cui la maggioranza non dispone – è tornato a dire Luca Boschi – che annuncia però che l'AQR (la ricognizione sulla situazione economica delle banche) è terminata e come sia ora in corso il confronto da parte di Banca Centrale con gli istituti vigilati, perché impostino eventuali piani di risanamento.
Focus infine su Carisp, che riaccende letture opposte: per Boschi, un debito di 534 milioni dovuto alla passata malagestione; per Giancarlo Venturini è, invece, strano che i criteri restrittivi di Basilea 3, che hanno generato quel debito, siano stati applicati a Carisp e non ad altri istituti.
AS
Domande e riflessioni a tutto campo. Con una raccolta scesa da 14 a 5 miliardi e mezzo in 10 anni e con 2 miliardi di NPL, si chiede al governo di agire per recuperare quanto possibile e conoscere chi siano i grandi debitori, se siano ancora attivi, se abbiano patrimoni sui quali rivalersi.
Poi, i fondi pensione, nella richiesta di garanzie su loro integrità e solvibilità, ricordando come siano “riserva tecnica, prima che patrimonio per sostenere il sistema bancario”.
Un progetto complessivo: lo chiedono come presupposto all'avvio dell'atteso negoziato con le dirigenze bancarie. Concertazione, dunque, ma anche verità: e il discorso muove sul cosiddetto “caso titoli”, chiedendo nuovamente quale titoli abbia acquistato Banca Centrale con le risorse Fondiss.
Informazione di cui la maggioranza non dispone – è tornato a dire Luca Boschi – che annuncia però che l'AQR (la ricognizione sulla situazione economica delle banche) è terminata e come sia ora in corso il confronto da parte di Banca Centrale con gli istituti vigilati, perché impostino eventuali piani di risanamento.
Focus infine su Carisp, che riaccende letture opposte: per Boschi, un debito di 534 milioni dovuto alla passata malagestione; per Giancarlo Venturini è, invece, strano che i criteri restrittivi di Basilea 3, che hanno generato quel debito, siano stati applicati a Carisp e non ad altri istituti.
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