“E' protezionismo puro e semplice; gli Stati Uniti non ci lasciano altra scelta che l'imposizione di contromisure”. Questa la replica a caldo del Presidente della Commissione UE, Jean-Claude Juncker – alla notizia dello scadere delle esenzioni dai dazi su acciaio ed alluminio, decisa da Washington. Da domani, su questi prodotti, saranno imposte tariffe rispettivamente del 25 e del 10%. Colpo durissimo all'economia europea. In queste ore, nel corso della ministeriale Ocse a Parigi, si era assistito a colloqui frenetici – tra i rappresentanti di Bruxelles e Washington – alla ricerca di un'intesa. Quell'accordo che dal marzo scorso - quando Trump annunciò la cosiddetta guerra dei dazi per motivi di sicurezza nazionale, salvo poi “congelarla” per alcune realtà, quali l'UE – non si è riusciti a trovare. Sul piede di guerra anche Macron e la Merkel. “L'Europa – ha detto la Cancelliera - risponderà in modo intelligente, risolutivo e condiviso”. Parole che tuttavia non sembrano spaventare la controparte. “Gli Stati Uniti – ha affermato il Segretario al Commercio Wilbur Ross - continueranno a combattere gli abusi; l'eventuale rappresaglia non avrà un impatto significativo sulla nostra economia”. Possibile - tuttavia – una prosecuzione delle trattative anche a seguito dell'entrata in vigore dei dazi; una linea già seguita – dall'Amministrazione Trump – con la Cina, con la quale si sta elaborando un accordo commerciale di più ampio respiro.
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