Pochi giorni ancora e la Cassa di Risparmio conoscerà, definitivamente, tutti i passaggi che consentiranno di chiudere la vicenda Delta. Il Tribunale di Bologna tornerà a riunirsi martedì, per una nuova udienza sul piano di ristrutturazione. I giudici bolognesi raccoglieranno gli ultimi elementi prima di pronunciarsi sull’omologa. Una decisione molto attesa sul Titano, anche perché consentirebbe alla Cassa di Risparmio di recuperare 1 miliardo e 700 milioni di euro. Una cifra ragguardevole che si andrebbe ad aggiungere ai 360 milioni già accantonati per far fronte alle perdite. Nel futuro della banca c’è anche il rafforzamento patrimoniale. Il presidente della Fondazione, Tito Masi, lo aveva annunciato mesi or sono, e ci si prepara a metterlo in atto. Un aumento di capitale per 150 milioni di euro, che dovranno arrivare dalla Fondazione, per 10 milioni di euro, dalla Società Unione Muto Soccorso per altri 10, dallo Stato per circa 60 milioni, dall’azionariato popolare per i restanti 70 milioni. Il progetto, infatti, prevede per la prima volta l’ingresso dei privati nell’assetto societario della Cassa di Risparmio. Un prestito obbligazionario convertibile per il quale la banca annuncia “rendimenti interessanti”. Le obbligazioni convertibili offrono ai sottoscrittori la facoltà di rimanere creditori e di ricevere i proventi attraverso il pagamento degli interessi. Solo in un secondo momento potranno assumere lo status di azionisti, attraverso la conversione delle obbligazioni in azioni.
Sergio Barducci
Sergio Barducci
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