E’ piuttosto sorpreso, il Presidente di Banca Centrale, Renato Clarizia, per le affermazioni di Masi. “Non ho avuto – dichiara – la stessa sensazione, non mi pare si persegua un isolamento di San Marino”. Reduce dalla nomina del nuovo Capo della Vigilanza, ma soprattutto dai colloqui romani con Banca d’Italia e con il Ministero dell’Economia, Clarizia mette in rilievo invece un rinnovato clima di fiducia e di disponibilità. Da via Nazionale hanno apprezzato le avvenute nomine, compresa l’ultima; preso atto con soddisfazione dei passi compiuti dalla Repubblica, degli interventi legislativi, dei provvedimenti di Banca Centrale e della sua autonomia, dei dati statistici che evidenziano, ad esempio, la riduzione delle Società Finanziarie: scese oggi a 35 dalle 53 del 2008. “Tutti atti concreti – afferma Clarizia – che dimostrano l’impegno e favoriscono la collaborazione”. Al Ministero dell’Economia, il Presidente di Banca Centrale, c’è andato con un plico di documenti; carte che dimostrano i passaggi legislativi e amministrativi, la sensibile riduzione del segreto bancario, il lavoro per un nuovo regolamento delle finanziarie. Tutto apprezzato, ma ancora manca qualcosa. Dal palazzo di via XX Settembre, i tecnici di Tremonti aspettano di verificare ulteriori e concrete manifestazioni di normalizzazione del sistema, come la creazione della centrale di rischio e la cessione centralizzata del contante. “Sia Banca d’Italia che il Ministero – dichiara Clarizia – hanno confermato di essere, sul piano tecnico, disponibili a dialogare sulle cose da fare”. Poi c’è il memorandum d’intesa fra le due istituzioni della vigilanza: raggiunto questo nascerebbe lo scambio automatico di informazioni fra le due banche centrali e questo darebbe un forte impulso.
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