Lunedì mattina i pescatori di Rimini e Ancona dovrebbero tornare in mare.
Il condizionale è d’obbligo dato che c’è la possibilità che marinai provenienti da altre zone italiane giungano in riviera per impedire allo sciopero di rientrare.
La situazione non è semplice dato che non tutti sono d’accordo sulla sospensione della protesta.
Cesenatico, ad esempio, contraria ad incrociare le braccia, da mercoledì ha ripreso il largo. Ma ci sono altre marinerie che, al contrario, non intendono cedere. Rimane comunque per tutti lo stato di agitazione.
A Verona un nuovo incontro fra le associazioni di categoria e il ministro delle Politiche agricole Luca Zaia. In base alle risposte, decideranno su eventuali nuovi scioperi o iniziative di protesta. L’ipotesi di un intervento diretto del Governo sul caro – gasolio è stata già esclusa perché si incorrerebbe nel veto dell’Unione Europea. È stato quindi proposto un pacchetto di interventi che possa dare respiro alle imprese ittiche.
Si chiede: l’introduzione dell’Iva agricola; il rafforzamento dello strumento del fermo pesca con indennizzi per operatori ed imprese; la possibilità di usufruire degli ammortizzatori sociali quali la cassa integrazione. Il ministro Zaia e i vertici delle Commissioni della Camera e del Senato hanno anticipato il massimo impegno.
Il presidente della “Lavoratori del Mare” Giancarlo Cevoli non nasconde la sua ansia per una situazione resa difficile da indecisioni e rinvii. La sua preoccupazione si concentra tutta su quei capi famiglia che non lavorano da ormai quindici giorni. Per i pescatori sono ore d’attesa.
Il condizionale è d’obbligo dato che c’è la possibilità che marinai provenienti da altre zone italiane giungano in riviera per impedire allo sciopero di rientrare.
La situazione non è semplice dato che non tutti sono d’accordo sulla sospensione della protesta.
Cesenatico, ad esempio, contraria ad incrociare le braccia, da mercoledì ha ripreso il largo. Ma ci sono altre marinerie che, al contrario, non intendono cedere. Rimane comunque per tutti lo stato di agitazione.
A Verona un nuovo incontro fra le associazioni di categoria e il ministro delle Politiche agricole Luca Zaia. In base alle risposte, decideranno su eventuali nuovi scioperi o iniziative di protesta. L’ipotesi di un intervento diretto del Governo sul caro – gasolio è stata già esclusa perché si incorrerebbe nel veto dell’Unione Europea. È stato quindi proposto un pacchetto di interventi che possa dare respiro alle imprese ittiche.
Si chiede: l’introduzione dell’Iva agricola; il rafforzamento dello strumento del fermo pesca con indennizzi per operatori ed imprese; la possibilità di usufruire degli ammortizzatori sociali quali la cassa integrazione. Il ministro Zaia e i vertici delle Commissioni della Camera e del Senato hanno anticipato il massimo impegno.
Il presidente della “Lavoratori del Mare” Giancarlo Cevoli non nasconde la sua ansia per una situazione resa difficile da indecisioni e rinvii. La sua preoccupazione si concentra tutta su quei capi famiglia che non lavorano da ormai quindici giorni. Per i pescatori sono ore d’attesa.
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