Albergatori e operatori turistici sul piede di guerra contro la tassa di soggiorno. Prevista dal Decreto Legislativo sul federalismo fiscale, l’imposta è uno strumento facoltativo che i comuni possono adottare per far fronte a necessità di bilancio. Ed è proprio agli amministratori locali che si è rivolta la Fiavet, federazione che riunisce le imprese di viaggi e turismo, attraverso una lettera aperta con cui chiede di non applicare un’ennesima tassa. La misura è ritenuta profondamente sbagliata. Se introdotta creerebbe un danno alla competitività del turismo dell’Emilia-Romagna, andando ad aggravare la già delicata situazione di un settore che per primo risente della diminuita capacità di spesa delle famiglie. La variabile prezzo emerge come un fattore determinante per la scelta della destinazione di vacanza: l’imposta sul soggiorno immancabilmente ritoccherebbe al rialzo i costi per i turisti. Se proprio gli amministratori non potranno fare a meno di introdurre la tassa, la Fiavet propone però che vengano individuate forme di esenzioni o riduzione tali da favorire il consolidamento di una risorsa fondamentale per l’economia regionale come è il turismo. Domani, intanto, è prevista presso il Grand Hotel di Rimini l’assemblea plenaria della Consulta regionale del turismo. Un solo punto all'ordine del giorno: l'emergenza tassa di soggiorno.
Nel video l'intervista a Giovannino Morani, presidente Fiavet, provincia Rimini e San Marino.
Stefano Caliciuri
Nel video l'intervista a Giovannino Morani, presidente Fiavet, provincia Rimini e San Marino.
Stefano Caliciuri
Riproduzione riservata ©