E' un'Italia fiscalmente poco virtuosa quella che emerge nell’indagine del Centro Studi Sintesi. Le province italiane denotano una spiccata tendenza a nascondere i redditi e un robusto ricorso al lavoro nero. La città più virtuosa è Trieste, la peggiore, Agrigento. In totale gli invisibili sono circa 8 milioni; contribuenti ignoti agli uffici delle entrate, inesistenti ai fini dell’Irpef. Un esercito di sconosciuti che non ha mai presentato alcuna dichiarazione dei redditi, e che in alcuni casi risulta in cerca di prima occupazione. A loro si aggiungono i “contribuenti infedeli”, coloro cioè che distolgono somme considerevoli, dalle loro comunicazioni al fisco, che dichiarano redditi inferiori a quanto realmente guadagnato. Le province emiliano romagnole si collocano, più o meno, a metà strada di questa ingloriosa classifica, alcune addirittura nella parte più bassa e quindi maggiormente virtuose. Rimini, ad esempio, si trova al 70 esimo posto, su un totale di 107 capoluoghi di provincia. Su una popolazione, in età lavorativa, vicina ai 262mila abitanti, la cittadina romagnola conta quasi 174mila contribuenti contro i potenziali 205 mila stimati dall’agenzia delle entrate. Una schiera di 32mila assenti, che porta il tasso di infedeltà fiscale a quota 15,5. Più alte Reggio Emilia e Piacenza, con tassi rispettivi del 16,6 e del 16,4. Meno virtuosa ancora la provincia di Pesaro-Urbino, al 46 posto, con un tasso del 20,8. Forlì si posiziona all’81 posto, quindi fra le più corrette, seguita da Ravenna, Parma e Bologna, rispettivamente all’87esimo, al 90esimo e al 92esimo. Il capoluogo di Regione è, infatti, il più morigerato: su un totale di 854mila potenziali contribuenti, ne mancano all’appello poco più di 94 mila; un tasso di infedeltà fiscale del 13 per cento. Trieste, per avere un punto di riferimento, si connota come la provincia fiscalmente più onesta, ed ha un tasso del 5,9%. Agrigento, come abbiamo detto maglia nera del fisco, ha un tasso del 41,9%, il che significa che quasi una persona su due non paga le tasse o le paga in misura inferiore alle reali capacità contributive.
Sergio Barducci
Sergio Barducci
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