Si ricomincia, come accade ormai ogni anno quando il governo italiano prepara la finanziaria. E come sempre si rincorrono le voci che danno per certa l’assenza della franchigia per i frontalieri occupati sul Titano, dalla manovra economica del ministro Tremonti. Così il sindacato sammarinese scrive al sottosegretario all’economia Giuseppe Vegas e ai parlamentari del circondario per ricordare che sugli 8mila euro di franchigia c’è un impegno politico votato a larghissima maggioranza sia dal centrodestra che dal centrosinistra e che, se modiche si vogliono fare, devono prevedere solo l’innalzamento della franchigia ad almeno 10mila euro. In vigore dal 2003, applicata dall’anno fiscale 2004, la doppia imposizione per gli oltre 6mila italiani che lavorano a San Marino, continua ad essere una incognita. Nel 2007 era stata approvata dal governo Prodi una legge che confermava la franchigia di 8mila euro nel triennio. La soluzione definitiva della questione fiscale per i lavoratori frontalieri, ricorda il sindacato, può avvenire solo attraverso l’emanazione di una legge ordinaria da parte italiana. E la convenzione internazionale siglata tra i due Stati nel 2002, prevede un trattamento fiscale assai meno penalizzante per gli italiani che lavorano in Repubblica e l’uscita definitiva della doppia tassazione dagli annuali balletti della finanziaria.
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