Sì all’adozione di una normativa che tuteli le lavoratrici gestanti dai possibili rischi professionali. È positivo il giudizio comune espresso al termine dell’incontro tripartito tra la delegazione del Congresso di Stato, le associazioni di categoria e il sindacato sugli obiettivi e i contenuti della proposta di decreto delegato riguardante la “Tutela delle lavoratrici gestanti, puerpere e in periodo di allattamento”. Le organizzazioni sindacali si dichiarano pienamente d’accordo sulla necessità di adottare questa normativa, che vuole tutelare le donne in stato di gravidanza da determinati fattori di rischio professionale, fissati da una direttiva dell’Unione Europea. Il decreto prevede che nei casi in cui sono presenti rischi per la salute all’interno degli ambienti di lavoro, verificati e accertati dagli organismi sanitari preposti, per la lavoratrice in gravidanza devono essere innanzitutto ricercate mansioni alternative, che siano del tutto prive di rischi. Se questo non è possibile, per la futura mamma viene dichiarato lo stato di “astensione anticipata dal lavoro per maternità”, garantendole tutte le tutele e le condizioni economiche e previdenziali. E in questo periodo di astensione anticipata, le lavoratrici non saranno più sottoposte ai controlli domiciliari della medicina fiscale.
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