Neanche le previsioni più nere erano arrivate tanto. L’istituto di statistica europea, che più di altri aveva ipotizzato tempi bui, qualche settimana fa affermava che l’inflazione si sarebbe attestata al 3,5%. Dopo il 3,2 di gennaio e il 3,3 di febbraio, marzo registra il terzo rialzo consecutivo dall’inizio del 2008. Solo un anno fa l'indice dei prezzi al consumo nella zona euro era all'1,9%. Gli aumenti più forti riguardano, come i consumatori stanno provando sulla propria pelle, i carburanti e i prodotti alimentari. Il costo della borsa della spesa è cresciuto, in un anno del 6,2%. Il pane e la pasta sono aumentati rispettivamente del 12,3% e dell’8,4%. Molto significativi anche i rincari del latte, del pollame e della frutta. Anche le principali organizzazioni del commercio non sono ottimiste sull’andamento dei prezzi nei prossimi mesi. Caro-carburante, tariffe energetiche in rialzo, aumento dei pedaggi autostradali si trasformeranno automaticamente in rincari per tutti i prodotti, avverte la Confcommercio. Il trasporto incide infatti per il 12% sui prodotti della grande distribuzione. Secondo un sondaggio commissionato dalle Coop, il 54% degli italiani teme di non poter far fronte alle spese, dunque si ridurranno i consumi voluttuari per risparmiare di più. Per la Federconsumatori, l’inflazione vera, non quella teorica calcolata dall’Istat, nel 2007 si è aggirata sul 3,4-3,5% con maggiori spese per quasi mille euro all’anno.
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