Il futuro dei dipendenti dei due punti vendita di Mercatone Uno presenti in provincia – Rimini e Cerasolo – sono stati al centro dell’incontro in Comune alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni provinciali e comunali e delle delegazioni sindacali. L’incontro è stato chiesto dalle organizzazioni dei lavoratori per fare il punto sulla vertenza che coinvolge una delle storiche aziende del territorio, commissariata ormai tre anni fa dal Ministero del lavoro e oggetto di una trattativa di acquisto su scala nazionale che coinvolge due distinti gruppi, Shernon Holding – interessata al punto vendita di Rimini nord - e Cosmo, che acquisterebbe il magazzino di Cerasolo, ora chiuso.
Trattativa che crea allarme tra i sindacati e i dipendenti: il piano infatti prevede 28 assunzioni su 32 lavoratori attualmente in forza a Rimini nord, con una riduzione dell’orario e di conseguenza la riduzione del salario e la perdita delle condizioni precedenti, mentre per Cerasolo sono state prospettate solo 4 assunzioni alla luce dei 33 dipendenti – soprattutto donne, over 50 - in cassa integrazione straordinaria fino a gennaio 2019.
Una situazione allarmante, in particolare per il sito corianese, gestita sul piano nazionale ma con gravi ricadute sul territorio, di cui anche la Regione si sta facendo carico.
“Abbiamo tutti più di 50 anni, abbiamo esperienza e questo può essere un pregio o un difetto – ha detto una delle dipendenti del punto vendita di Cerasolo – Per noi l’azienda era la nostra famiglia. Adesso chiediamo solo di poter lavorare”.
Trattativa che crea allarme tra i sindacati e i dipendenti: il piano infatti prevede 28 assunzioni su 32 lavoratori attualmente in forza a Rimini nord, con una riduzione dell’orario e di conseguenza la riduzione del salario e la perdita delle condizioni precedenti, mentre per Cerasolo sono state prospettate solo 4 assunzioni alla luce dei 33 dipendenti – soprattutto donne, over 50 - in cassa integrazione straordinaria fino a gennaio 2019.
Una situazione allarmante, in particolare per il sito corianese, gestita sul piano nazionale ma con gravi ricadute sul territorio, di cui anche la Regione si sta facendo carico.
“Abbiamo tutti più di 50 anni, abbiamo esperienza e questo può essere un pregio o un difetto – ha detto una delle dipendenti del punto vendita di Cerasolo – Per noi l’azienda era la nostra famiglia. Adesso chiediamo solo di poter lavorare”.
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