L'OCSE ha pubblicato l'esito della recente sessione di valutazione di Fase 3 del Gruppo di revisione tra pari che si è tenuta il mese scorso in Liechtenstein. Il rating complessivo attribuito al Rapporto di San Marino è Compliant. Con questo risultato il Titano ha raggiunto il massimo riconoscimento nella scala di valutazione, nel 2013 il rating attribuito era infatti stato Largely Compliant, un gradino inferiore. Per la Segreteria di Stato per le Finanze, “ciò rappresenta un segnale inequivocabile della validità del lavoro compiuto dal governo e dall’intera amministrazione per consolidare ulteriormente il percorso di uniformazione alle migliori pratiche internazionali in materia di trasparenza, legalità e cooperazione fiscale e finanziaria". Plauso del Governo al lavoro svolto in questi anni in particolare dall'Ufficio Centrale di Collegamento e all'Agenzia di Informazione Finanziaria che ha partecipato anche alla discussione del Rapporto in Liechtenstein. Dal rapporto OCSE si evince come la Repubblica abbia migliorato la sua valutazione complessiva nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2014 e il 31 dicembre 2016.
“E’ la conferma più vera e più oggettiva – commenta il Partito Democratico Cristiano Sammarinese - che le politiche del Governo della scorsa legislatura erano state improntate a ridare affidabilità e credibilità a San Marino, dopo un periodo opaco e di isolamento.
La Dc non si stupisce che il Segretario Celli ometta di riconoscere questo importante risultato al lavoro svolto dal precedente governo, soprattutto "dopo che lui stesso e la maggioranza - osservano - hanno cercato spesso giustificazione alle criticità provocate dalla loro gestione alla cattiva politica di quella precedente. Adesso – conclude - sarà ancora più difficile convincere i cittadini che la prospettiva migliore per il Paese possa consistere nella negazione di un percorso di cambiamento che era già stato positivamente avviato e che chiedeva di essere portato a compimento”.
"La valutazione - aggiunge il Partito dei Socialisti e dei Democratici - fa riferimento al periodo gennaio 2014 - dicembre 2016, anni in cui il PSD ha avuto la guida della Segreteria di Stato alle Finanze, periodo in cui insieme a questo risultato sono stati conseguiti altri riconoscimenti internazionali in tema di cooperazione". "Oggi - fa poi notare il partito di Via Rovelino - ci si chiede cosa stia facendo questo governo, a che punto siano i dossier che erano sul tavolo del negoziato due anni fa in materia di esterovestizione o di CFC, tanto per fare un esempio di temi cari alla nostra imprenditoria. L’unico segnale palese che abbiamo potuto annotare - concludono - è stata la mancata riconferma del Dirigente del CLO nonostante i meriti dell'ufficio rimarcati anche dall’attuale Segretario alle Finanze".
“E’ la conferma più vera e più oggettiva – commenta il Partito Democratico Cristiano Sammarinese - che le politiche del Governo della scorsa legislatura erano state improntate a ridare affidabilità e credibilità a San Marino, dopo un periodo opaco e di isolamento.
La Dc non si stupisce che il Segretario Celli ometta di riconoscere questo importante risultato al lavoro svolto dal precedente governo, soprattutto "dopo che lui stesso e la maggioranza - osservano - hanno cercato spesso giustificazione alle criticità provocate dalla loro gestione alla cattiva politica di quella precedente. Adesso – conclude - sarà ancora più difficile convincere i cittadini che la prospettiva migliore per il Paese possa consistere nella negazione di un percorso di cambiamento che era già stato positivamente avviato e che chiedeva di essere portato a compimento”.
"La valutazione - aggiunge il Partito dei Socialisti e dei Democratici - fa riferimento al periodo gennaio 2014 - dicembre 2016, anni in cui il PSD ha avuto la guida della Segreteria di Stato alle Finanze, periodo in cui insieme a questo risultato sono stati conseguiti altri riconoscimenti internazionali in tema di cooperazione". "Oggi - fa poi notare il partito di Via Rovelino - ci si chiede cosa stia facendo questo governo, a che punto siano i dossier che erano sul tavolo del negoziato due anni fa in materia di esterovestizione o di CFC, tanto per fare un esempio di temi cari alla nostra imprenditoria. L’unico segnale palese che abbiamo potuto annotare - concludono - è stata la mancata riconferma del Dirigente del CLO nonostante i meriti dell'ufficio rimarcati anche dall’attuale Segretario alle Finanze".
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