“Non siamo contrari all’antiriciclaggio, ci mancherebbe. Ma è il ruolo che ci viene affidato a lasciare perplessi”. Così il Presidente dell’Ordine di Commercialisti e Ragionieri, Marino Albani, torna a ribadire tutta la preoccupazione degli addetti ai lavori per il fatto che la nuova legge chiede ai professionisti economici e legali di svolgere un’analisi finanziaria sui loro clienti e di vigilare sugli iscritti. “Ma - aggiunge Albani - non abbiamo alcun strumento normativo né l’organizzazione adatta per farlo. I commercialisti a San Marino sono 120 non 1.200. Ci auguriamo - conclude - che in sede di circolari applicative vengano specificate meglio le nostre competenze”. Critico anche il Presidente dell’Ordine di Avvocati e Notai, Manuel Micheloni. “Una legge repressiva – dice - rispetto a quelle approvate negli altri paesi europei e sicuramente più gravosa di quella applicata in Italia. Ci si impone - precisa Micheloni - di avere un’organizzazione inadeguata alla tipologia sammarinese dove ci sono solo piccoli studi legali e notarili. Inoltre ci vengono accollate diverse verifiche quando il controllo maggiore viene già fatto dalle banche, obbligate alla canalizzazione dei pagamenti, dal momento che sopra i 15mila euro non circolerà più contante”. Insomma i professionisti del Titano non intendono fare i poliziotti. “Non ci chiamiamo fuori dai nostri obblighi - affermano Albani e Micheloni - perché anche noi vogliamo che il sistema sia trasparente, ma questo è un compito che spetta principalmente alle banche”.
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