Non si ferma la mobilitazione dei pescatori. Lo sciopero è confermato: domani non si torna in mare. E’ stato tutto deciso nell’assemblea di ieri, tesa come una lenza da pesca. E in mattinata c’è stato un nuovo confronto con la marineria di Cesenatico, l’unica in Italia che non aderiva alla mobilitazione. Ora ha cambiato idea e si unirà alla protesta.
Messi in ginocchio dal boom del gasolio, i pescatori ricorrono alle maniere forti e minacciano lo sciopero ad oltranza se non riceveranno garanzie. Alcuni proprietari di grossi e medi pescherecci – quelli più penalizzati dagli aumenti perché consumano più gasolio – hanno fatto i debiti per acquistarli ed ora rischiano la bancarotta. Si naviga a vista decidendo giorno per giorno. Domani cercheranno di organizzare dei pullman per Bruxelles. Li aspetta infatti un incontro con il commissario europeo per la pesca. Mentre il 4 giugno si confronteranno con la Commissione Agricoltura. Non resta quindi che aspettare. La pazienza è l’anima della pesca ma in questo caso si parla di sopravvivenza e non è facile rimanere calmi. La tensione è alle stelle e tra i scioperanti non tutti sono d’accordo sull’opportunità di incrociare le braccia. I piccoli armatori sono meno motivati perché non risentono come gli altri del caro gasolio: le loro imbarcazioni hanno solo due persone a bordo e non pescando a strascico possono spegnere il motore. Ma il Presidente della Cooperativa Lavoratori del Mare richiama all’unità e a prese di posizione forti. In base all’esito degli incontri si deciderà sul da farsi.
Messi in ginocchio dal boom del gasolio, i pescatori ricorrono alle maniere forti e minacciano lo sciopero ad oltranza se non riceveranno garanzie. Alcuni proprietari di grossi e medi pescherecci – quelli più penalizzati dagli aumenti perché consumano più gasolio – hanno fatto i debiti per acquistarli ed ora rischiano la bancarotta. Si naviga a vista decidendo giorno per giorno. Domani cercheranno di organizzare dei pullman per Bruxelles. Li aspetta infatti un incontro con il commissario europeo per la pesca. Mentre il 4 giugno si confronteranno con la Commissione Agricoltura. Non resta quindi che aspettare. La pazienza è l’anima della pesca ma in questo caso si parla di sopravvivenza e non è facile rimanere calmi. La tensione è alle stelle e tra i scioperanti non tutti sono d’accordo sull’opportunità di incrociare le braccia. I piccoli armatori sono meno motivati perché non risentono come gli altri del caro gasolio: le loro imbarcazioni hanno solo due persone a bordo e non pescando a strascico possono spegnere il motore. Ma il Presidente della Cooperativa Lavoratori del Mare richiama all’unità e a prese di posizione forti. In base all’esito degli incontri si deciderà sul da farsi.
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