“Il fondo cassa integrazione ha messo da parte 12 milioni di euro negli ultimi 18 anni. Quindi il problema delle risorse non si deve porre”. Lo ricorda il sindacato, il giorno dopo l’incontro con il Governo e le categorie economiche, per fare il punto sull’occupazione in Repubblica.
Nei primi 4 mesi dell’anno sono stati spesi oltre tre milioni di euro per fare fronte alle richieste di cassa integrazione e mobilità. La proroga di altri 3 mesi di cassa integrazione si è resa necessaria dopo che alcune aziende hanno già superato i primi tre. “Vorrei fosse una cosa condivisa” ha chiesto il Segretario Marcucci alle parti.
Ma imprenditori e sindacati chiedono certezze sul fondo cassa integrazione e la restituzione dei soldi accantonati da aziende e lavoratori. Il Governo ha annunciato lo stanziamento di 5 milioni di euro, che saranno versati nella cassa. L’obiettivo del sindacato è di legare il più possibile i lavoratori all’azienda, per evitare il pericolo di arrivare al licenziamento.
“Se si perde il lavoro - ricorda la CSU - la ricollocazione diventa molto difficile perché, in questa fase recessiva, non ci sono aziende in grado di occupare quote significative di personale”. Ma per il sindacato la cassa integrazione non è il solo strumento per evitare i licenziamenti. “Siamo pienamente disponibili - dicono CSdL e CDLS - a valutare anche strumenti come i “contratti di solidarietà”, purché venga salvaguardato adeguatamente il reddito delle persone”.
Sonia Tura
Nei primi 4 mesi dell’anno sono stati spesi oltre tre milioni di euro per fare fronte alle richieste di cassa integrazione e mobilità. La proroga di altri 3 mesi di cassa integrazione si è resa necessaria dopo che alcune aziende hanno già superato i primi tre. “Vorrei fosse una cosa condivisa” ha chiesto il Segretario Marcucci alle parti.
Ma imprenditori e sindacati chiedono certezze sul fondo cassa integrazione e la restituzione dei soldi accantonati da aziende e lavoratori. Il Governo ha annunciato lo stanziamento di 5 milioni di euro, che saranno versati nella cassa. L’obiettivo del sindacato è di legare il più possibile i lavoratori all’azienda, per evitare il pericolo di arrivare al licenziamento.
“Se si perde il lavoro - ricorda la CSU - la ricollocazione diventa molto difficile perché, in questa fase recessiva, non ci sono aziende in grado di occupare quote significative di personale”. Ma per il sindacato la cassa integrazione non è il solo strumento per evitare i licenziamenti. “Siamo pienamente disponibili - dicono CSdL e CDLS - a valutare anche strumenti come i “contratti di solidarietà”, purché venga salvaguardato adeguatamente il reddito delle persone”.
Sonia Tura
Riproduzione riservata ©