L’allarme di una nuova catastrofica recessione sembra scongiurato. Nel 2011 – afferma il Fondo Monetario Internazionale – l’economia mondiale crescerà del 4,4% e del 4,5% nel 2012. “La ripresa – secondo il capo economista dell’FMI Olivier Blanchard – si starebbe solidificando”; ma il rischio è una ripartenza a due velocità, con i Paesi avanzati penalizzati dalla crisi del debito e – negli Stati Uniti - dall’insufficiente risanamento dei conti pubblici: un problema che nei giorni scorsi ha fatto tremare l’amministrazione Obama. Confermate, invece, le previsioni di crescita dei Paesi emergenti: si parla di un + 6,5%; ma su questi numeri pesa la variabile dell’inflazione. “Gli elevati prezzi del petrolio – ammette il Fondo – potrebbero rallentare la ripresa, pur senza farla deragliare. Le agitazioni in Medio Oriente e in Nord Africa hanno aumentato le pressioni sulle materie prime, i cui prezzi sono aumentati più del previsto. Riviste al rialzo le stime per Eurolandia: +1,6% quest’anno e +1,8 nel 2012. Numeri irrisori – comunque - se paragonati alla crescita impetuosa dei Paesi del Bric. Sempre alto, poi, l’allarme disoccupazione. In questo caso la situazione italiana appare meno grave rispetto al resto d’Europa. Il tasso si attesterà nel 2011 all’8,6%, per poi scendere all’8,3 nel 2012.
Riproduzione riservata ©