Non autonoma, né informatizzata, troppa burocrazia, poco efficiente e non meritocratica. Sono le critiche principali che il settore privato rivolge all’apparato pubblico. A queste critiche ha risposto il Segretario Ciavatta nell’illustrare i percorsi di riforma. A iniziare dal trasferimento di funzioni dal Governo all’amministrazione e al nuovo ruolo dirigenziale, per aumentare l’autonomia, la revisione della struttura organizzativa e una valutazione dell’operato per renderla maggiormente efficiente; profili di ruolo e sostituzioni per incentivare la meritocrazia. Ma gli aspetti sui quali il Governo si è soffermato sono stati l’introduzione del protocollo informatico e della firma elettronica nonché del tutor informatico. In parole povere eliminare la carta e la burocrazia nei servizi alle imprese, facendo dello sportello unico il soggetto preposto a comunicare con il mondo delle aziende: più virtuale che reale, ma di pari passo occorre rivedere la norma sulla certificazione, per consentire un utilizzo diretto dei servizi dell’amministrazione stando comodamente seduti davanti al computer. Il Segretario agli Interni ha spiegato anche a che punto siamo della riforma Pa. Un progetto sviluppato a moduli e dai quali bisognerà ripartire in futuro.
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