“Chi abbandona il Paese e decide di non investire è anti-italiano” sono le parole forti usate dall’Amministratore Delegato di Fiat, Sergio Marchionne all’assemblea della Confindustria torinese. Il presidente degli industriali sammarinesi, Paolo Rondelli, condivide e chiede al governo riforme strutturali. Ricorda di aver rivolto lo stesso invito ai suo colleghi del Titano in un appello a credere nel sistema, ad impegnarsi per rafforzarlo. Certo la situazione non è delle più rosee. Alla crisi economica globale si sommano una serie di fattori interni, e in particolare quell’agognato inserimento nella white list italiana. La mancata firma degli accordi con il ministero dell’economia stanno causando pesanti ripercussioni su chi fa impresa a San Marino e rendono difficili gli scambi commerciali con l’esterno. Molti hanno già scelto di dislocare le proprie attività oltre confine, stretti nella morsa di un mercato che soffre il rapporto economico con il Titano. “Speriamo in un autunno che porti sollievo “ afferma Rondelli, che al Governo rinnova le richieste già avanzate dagli industriali: riforme decise in particolare sul mercato del lavoro e il recupero della credibilità.
Sergio Barducci
Sergio Barducci
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