Fitch, nell'ultimo rapporto, conferma in “BBB-” il rating a medio-lungo termine di San Marino ossia l'indicatore dell'andamento economico finanziario del Paese. L'outlook tuttavia– vale a dire le prospettive future della classificazione assegnata dalla agenzia - da stabile passa a negativo, a dimostrazione della debolezza del rating stesso.
Se da una parte quindi la Segreteria di Stato alle Finanze giudica positivamente il mantenimento della “BBB-”, poiché – spiegano - denota una sostanziale tenuta del quadro macroeconomico del Paese, dall'altra non nasconde il perdurare delle criticità legate soprattutto al settore bancario e finanziario.
Il piano di ristrutturazione di Cassa di Risparmio, che verrà adottato entro l'anno, e la ricerca dell'equilibrio della struttura di bilancio – chiarisce una nota di Palazzo Begni – vanno proprio nella direzione del perseguimento di “soluzioni definitive e permanenti”.
Cruciali saranno i prossimi sei mesi: la razionalizzazione e la riduzione della spesa pubblica, l’introduzione dell’imposta sul valore aggiunto, la riforma pensionistica e la revisione del sistema di imposizione diretta finalizzata all’allargamento della base imponibile, tra i principali interventi su cui puntare. “Tentennamenti e ritardi – scandiscono dalle Finanze - sono del tutto incompatibili con l’odierna situazione economico-finanziaria della Repubblica”.
Da ultimo il rilancio, con azioni, come la conservazione di una fiscalità leggera e la drastica riduzione della burocrazia, che riescano ad incrementare la competitività di sistema, l’attrazione di investimenti esteri e lo sviluppo per le imprese.
fm/sp
Se da una parte quindi la Segreteria di Stato alle Finanze giudica positivamente il mantenimento della “BBB-”, poiché – spiegano - denota una sostanziale tenuta del quadro macroeconomico del Paese, dall'altra non nasconde il perdurare delle criticità legate soprattutto al settore bancario e finanziario.
Il piano di ristrutturazione di Cassa di Risparmio, che verrà adottato entro l'anno, e la ricerca dell'equilibrio della struttura di bilancio – chiarisce una nota di Palazzo Begni – vanno proprio nella direzione del perseguimento di “soluzioni definitive e permanenti”.
Cruciali saranno i prossimi sei mesi: la razionalizzazione e la riduzione della spesa pubblica, l’introduzione dell’imposta sul valore aggiunto, la riforma pensionistica e la revisione del sistema di imposizione diretta finalizzata all’allargamento della base imponibile, tra i principali interventi su cui puntare. “Tentennamenti e ritardi – scandiscono dalle Finanze - sono del tutto incompatibili con l’odierna situazione economico-finanziaria della Repubblica”.
Da ultimo il rilancio, con azioni, come la conservazione di una fiscalità leggera e la drastica riduzione della burocrazia, che riescano ad incrementare la competitività di sistema, l’attrazione di investimenti esteri e lo sviluppo per le imprese.
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